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Sacrifici Pezzo 4

SACRIFICI POSIZIONALI DI PEZZO

Approfitto di questa serie per far vedere due mie sconfitte, in modo tale da poter tappare la bocca, almeno in parte, ai miei detrattori/diffamatori.  😡

Credo che la seconda sconfitta possa essere più interessante, per lo spessore tecnico del mio avversario:
il Maestro Internazionale Alvise Zichichi, autore del celebre libro “Lezioni di Scacchi“.
La curiosità è: ma Zichichi, in partita, pensava con lo stesso flusso del pensiero spiegato nel suo testo? Vi anticipo la risposta, dimostrata dalle analisi post-partita eseguite con lui:  SI’.

Biografia (Wikipedia):
Alvise Zichichi (Milano, 4 luglio 1938 – Roma, 21 giugno 2003) fu uno scacchista italiano, Maestro Internazionale, tra i protagonisti degli scacchi italiani per oltre quarant’anni.
Oltre che un forte giocatore è stato arbitro internazionale, organizzatore di importanti eventi scacchistici (tra cui 11 edizioni del Torneo internazionale di Roma), Presidente della Federazione Scacchistica Italiana dal 1996 al 2002.
Fu fondatore dell’A.M.I.S. (Associazione maestri italiani di scacchi, ora sciolta) e direttore per molti anni della rivista Scacchitalia, organo ufficiale della FSI. Autore di numerosi articoli giornalistici e pubblicazioni scacchistiche, tra cui “Lezioni di scacchi” (edito da Mursia).

Qui per salvare il video: Sacrifici posizionali di pezzo - 4 (1022)

9 Commenti a “Sacrifici Pezzo 4”

  • Lamorteoscura says:

    Salve Maestro Tarascio, complimenti per il suo bel video.
    Volevo sottoporle una domanda alla quale più che una verità mi aspetto una sua sincera opinione:
    In relazione alla prima partita del video le chiedo: In relazione alla SUA ESPERIENZA PERSONALE e allo STUDIO DELLE PARTITE DEI GM, quando si deve fare un sacrificio posizionale conviene 1) PRIMA migliorare la posizione di tutti i pezzi (al limite di tutti meno uno) rischiando poi che non si possa fare più il sacrificio ma ottenendo una buona-discreta posizione oppure 2)gettarsi nel torbido del sacrificio ottenendo una posizione materialmente squilibrata?
    Glielo chiedo in relazione alla SCIENTIFICITA’ DELLA GIUSTEZZA TRA 1 E 2, indipendentemente dalla necessità di vincere o pattare,dalla stanchezza che si ha e da altri fattori esterni…ELIMINANDO OGNI FATTORE PSICOLOGICO ED ESTERNO…VALUTANDO SOLO GLI SCACCHI…COSA è MEGLIO FARE TRA 1 E 2?
    gRAZIE ANTICIPATE PER LA RISPOSTA!

  • Giuseppe Tarascio says:

    Comprendo la domanda, ma purtroppo non posso annullare il fattore psicologico dalla risposta. Ad esempio, Bronstein, parlando di Mihail Tal, diceva:” Il gioco di Tal è facile. Accumula pezzi davanti al Re avversario e poi sacrifica da qualche parte, senza nemmeno calcolare”. Il guaio è che, anche se uno di noi “accumulasse pezzi” disordinatamente (come nei cassetti della mia scrivania :lol:), poi non avrebbe il coraggio di sacrificare un pezzo, in quanto penserebbe: “E chi me lo fa fare? Tra un po’ arriva il matto…” e poi arriva il matto, ma dall’avversario al nostro Re!
    Quindi, purtroppo, più si è di livello basso e più occorre calcolare accuratamente.
    E non trascuriamo il fattore economico (soldi, moneta): se vado a fare un torneo in altra città, tra viaggio-iscrizione-albergo ecc. ho speso un capitale; se mi posso permettere uno – max due tornei/anno, NON farò mai sacrifici posizionali, ma tenterò sempre di fare “combinazioni”, ossia pseudo-sacrifici. Il GM che fa 200 partite/anno, avrà filosofia diversa.
    Concludendo: tra 1 e 2, scelgo….3 😆 😆

  • Lamorteoscura says:

    Comprendo benissimo la risposta e sono d’accordo sul fatto che i fattori esterni sono spessissimo piu’ determinanti di quelli scientifici…lasker aveva ragione …e anche lei.
    Saluti

  • pinkmoon says:

    Video molto bello come gli altri della stessa serie.
    A proposito vorrei farle alcune domande.
    Tra le partite giocate da Lei quale le ha dato più soddisfazione?
    Più in generale quali partite ritiene siano fondamentali e studiate a fondo per un miglioramento delle proprie competenze scacchistiche?
    Esistono giocatori anche del passato le cui partite risultano particolarmente interessanti dal punto di vista didattico?
    Grazie in anticipo per la risposta.

  • Giuseppe Tarascio says:

    Tra le mie partite? Ognuna è interessante AI MIEI OCCHI, ma non per gli altri! E credo che questo valga per tutti gli scacchisti!

    Nei Gradi 12 e 13 del Videocorso ci sono più di 100 partite commentate “mossa dopo mossa” che reputo istruttive. Ma, ovviamente, ce ne sono tantissime pubblicate in giro.

  • enzo scardamaglia says:

    Sempre molto belli questi video sia per il contenuto didattico che per il racconto della tua storia scacchistica. Sei stato un giocatore di alto livello, hai incontrato tanti di quelli “che hanno scritto libri”, devono essere stati anni bellissimi e intensi; che invidia!!!!
    Bravo maestro, fai venire voglia di studiare e giocare.
    Non è che avresti anche del tempo da donare per poterlo fare?!?!?!?!?

    Enzo

  • Masterblaster says:

    Mi sfugge il motivo della sceneggiata si Zichichi. Sea sessione di gioco era scaduta, il giocatore che doveva eseguire la mossa la scrievva su un foglietto en la metteva in una busta. Se l’avesse giocata sulla scacchiera la partita sarebbe stata ugualmente sospesa ma con la mossaalese e non più segreta.

  • K-Gambit73 says:

    …ho trovato questo video piacevole,istruttivo… anche perche’ anche a me capita spesso di cascare nell’errore di voler recuperare subito il materiale “perso” nel sacrificio posizionale….
    Grazie per tutto il materiale che ci metti a disposizione! 🙂

  • ninofeb64 says:

    ricordando Alvise….
    Salve, vorrei dedicare qualche riga sui bei ricordi personali che ho del grande Alvise!
    Frequentando l’Accademia Scacchistica Romana, anni fa, quando ancora la sede era nei pressi di P.zza Bologna, ebbi la fortuna di assistere a qualche lezione di Alvise.In una occasione mi portò anche a casa sua. Il motivo era legato ad una mia richiesta di lezioni private. Mi ero rivolto ad Avise dicendogli: “Salve, so che il maestro “tale” prende 30.000£/l’ora a lezione, lei potrebbe farmi qualche lezione a meno?”
    Alvise , subito dileggiò il “tale” che gli avevo appena nominato (in quanto esoso), mi tranquillizzò e, ricordo, mi chiese : “Fino a che livello di categoria mi ero posto il limite di arrivare”.
    Quell’unica volta che mi portò a casa sua , più per amicizia che per darmi una lezione, ricordo la sua iper-super-mega-libreria a fianco al salotto.
    Credo vivesse solo …
    Lui mi chiese:
    “Che lavoro fai?” : Io: “faccio l’archivista in un Ente Difesa”.Lui: “Mi servirebbe proprio un archivista in casa , prima o poi, per riordinare i miei libri …”Poi mi diede da risolvere un problemino scacchistico,in salotto,accendendomi in sottofondo lo stereo con musica rilassante….
    Il problemino non lo risolsi, arrivò l’ora tarda e mi riaccompagnò alla metro .
    Nel 1991 , quando presi la 1^Naz. , in un paesino a sud di Roma, me lo ritrovai davanti mentre faceva da spettatore ad una mia partita di torneo. Aveva un soprabito ed un cappello del tipo alla tenente Colombo, aveva con se anche un ombrello.
    Per me fu una grande soddisfazione vederlo . Credo fosse venuto per saggiare “il potenziale vivaio scacchistico esistente in provincia…”
    Avendo avuto per anni il suo numero di telefono segnato sulla mia agendina, cominciai a chiedere al circolo come mai Alvise ,da un bel pezzo, non rispondeva più.
    Il resto è storia nota. Posso solo dire che Alvise aveva un solo vizio: il fumo !

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