VideoFinali Torre
Link alle sottopagine:
Su richiesta, ecco un Videocorso interattivo sui finali di torre.
Innanzitutto, due quesiti:
a) perchè studiare i finali?
b) perchè iniziare il loro studio proprio con quelli di torre?
a) Lo studio dei finali è molto più affascinante dello studio delle aperture: i finali sono il mondo della verità, è l’universo del bianco e del nero! L’apertura è il Regno del grigio, col tipico commento:”il Bianco ha pressione sul lato di Re” oppure “il Nero ha sufficiente compenso per il pedone sacrificato”. Nel Finale, terra inesplorata per la maggior parte degli scacchisti, il giudizio è invece sempre chiaro: “Il Bianco muove e vince” . Punto e basta!
b) Gli Scacchi sono uno Sport durante la partita; una Scienza prima della partita ed un’Arte dopo la partita. Quindi dobbiamo fidarci delle Scienze Statistiche, se non vogliamo affidarci alla lettura dei fondi di caffè per la nostra preparazione agonistica!
E le statistiche parlano chiaro: i finali di torre capitano nel 20% delle partite (1 su 5).
Ora leggiamo il PROGRAMMA del videocorso:
1) Torre contro pedone
2) Quadrato allargato
3) T contro 2 pedoni passati
4) T+P contro Torre
5) Manovra di Lucena (ponte)
6) Manovra di Philidor
7) Manovra di Karstedt
E’ un programma che ho già svolto in due Circoli ed in una Scuola, quindi è testato a sufficienza. Occorre solo “adattarlo”: ecco dunque le MODALITA’ di SVOLGIMENTO:
– il Corso è suddiviso in 4 parti, da studiare in giorni differenti;
– un primo, piccolo video con spiegazione di uno schema;
– 45’ (max 60’). Simulando una partita di torneo (quindi, scrivendo le mosse), gioca le 6 posizioni assegnate tramite pdf, possibilmente contro un amico o contro il computer. E’ possibile anche giocarle da solo, ma sempre EVITANDO l’analisi con varianti: una volta scelta la mossa e trascritta, NON si può ripetere! E’ facoltativo il colore: puoi giocare col lato in apparenza vincente o col lato debole: ad esempio, se il Bianco ha un pedone in più, puoi giocare col Bianco cercando di vincere, o col Nero cercando il modo migliore per difendersi. Comunque, ogni volta suggerirò il lato migliore con cui giocare.
Le posizioni sono tratte principalmente da partite giocate realmente da campioni quali Lasker, Capablanca ecc.ecc. , quindi occorre rigiocarle nelle stesse condizioni di tempo e di stress.
– Secondo Video con dimostrazione delle soluzioni per permettere la verifica.
Bibliografia usata (ordinati in modo decrescente, secondo le MIE personali preferenze):
1) Edmar Mednis – Practical Rook Endings(1995)
2) Ian Snape – Chess endings made simple (2003)
3) Steve Giddins – 101 Chess Endgame Tips (2007)
4) John Emms – Survival guide to rook endings (1999)
5) Pandolfini’s Endgame course (1988)
Lo so, manca il Manuale di Dvoretsky e quello di Silman, ma confesso: non mi piacciono, chiedo scusa in anticipo… 🙁
Invece, ho usato le “Nalimov Tablebases” (5 Giga, per giocare alla perfezione i finali di 5-6 pezzi) per il controllo delle posizioni.
un info sulle ‘nalimov tablebases’ quando si parla di finali di 5-6 pezzi si intende 5-6 pezzi in totale, per es: 3 del B e 3 del N, oppure 5-6 pezzi per parte?
grazie per la risposta
5 pezzi in totale, incluso i due Re. Ad esempio, un finale Re vs Re+ un pedone è di 3 pezzi. Un finale Re+Torre+Pedone contro Re+Torre è di 5 pezzi.
grazie per la risposta, però ora mi viene spontanea un’altra domanda: fino a che punto possono essere utili qs tablebases data la scarsità del materiale in campo? se io sapessi posizioni di Lucena, Philidor, Saavedra, Vancura, regole generali per finali di D vs pedone e finali di R+p vs R potrei farne a meno o sbaglio?
Sono solo per consultazione, in caso di partite “per corrispondenza”. Per il resto, hanno la stessa utilità di un’enciclopedia Treccani per fare un’ordinazione di un panino.