10:15
19 Maggio 2015
La domanda la pongo essenzialmente a a tutti voi anche se voglio esprimere le mie opinioni. Penso proprio che per questo gioco bisogna esserci portati perchè rappresenta una particolarissima forma di intelligenza umana. Occorre un'intelligenza essenzialmente visiva oltre che logica, una memoria visiva, una freddezza, una pazienza che purtroppo non tutti hanno. Se fosse vero il contrario intelligenze geniali come Einstein ed altri menti eccelse in altri scibili umani sarebbero stati grandi campioni! Napoleone che nel condurre i propri eserciti è stato un grande stratega e un formidabile tattico perchè non è stato invece un grandissimo scacchista da rimanere nella storia di questo gioco? Si dice che occorra studiare, studiare ed ancora studiare. Bene, anzi male, se uno lo fa come professionista è un conto ma se uno gioca per hobby o comunque per divertirsi è duro ad esempio studiare ore ed ore le aperture con tutte le sue varianti. Quante sono le aperture? Tantissime! Quante sono le varianti? Moltissime! Poi c'è il medio gioco e i finali: insomma non si finisce più, anche perchè lo studio non sempre è piacevole come giocare le partite. Infine uno impara magari anche qualcosa ma basta che giocando l'avversario compie mosse particolarmente strane e subito "si va nel pallone" compiendo dei "veri e propri arrosti" perdendo la partita. Si fa un piano con delle apparenti buone combinazioni e poi subito dopo si compiono errori marchiani con pezzi lasciati in presa oppure si prende un matto in poche mosse! Questo è molto frustrante e deprimente e poi ognuno nonostante la passione per il gioco deve anche dedicare tempo al lavoro, alla propria famiglia ed anche ad altre attività impegnative e pure piacevoli. Insomma non "ci si può fissare sugli scacchi" come i grandi campioni anche se è un gioco che piace ed appassiona. Poi nelle partite c'è il fattore tempo, in teoria si potrebbe riuscire a prevedere molte mosse sulla scacchiera ma siamo magari incalzati dal tempo e si perdono partite per questo banale motivo in situazioni di gioco anche favorevoli da avversari più veloci che giocano però come cani. Ripeto gli scacchi sono un gioco meraviglioso ma è estremamente difficile arrivare a un buon livello di gioco! Perchè? Voi che ne pensate?
10:41
30 Novembre -0001
Un concentrato di domande! Rispondo cercando di fare ordine.
1) Napoleone e gli Scacchi.
Hai commesso un clamoroso autogoal! Non solo Napoleone era uno scacchista, ma anzi abbiamo parecchie sue partite! Le vidi, per curiosità, tanti anni fa (sono presenti in vari databases). Vinceva sempre, ma giocava sempre contro suoi sottoposti, quindi sono inaffidabili, nel risultato. Ma napoleone lasciò un commento formidabile, che ricordo ancora: "Quando gioco a Scacchi, mi comporto come la mattina, appena sveglio. Apro il comò e tiro fuori i vestiti. Ma apro UN CASSETTO ALLA VOLTA". Il primo thinking system della Storia scacchistica! La stessa teoria la rilessi descrita in Kotov "Pensa come un Grande Maestro" dopo più di un secolo. Analizza l'albero delle varianti UN RAMO ALLA VOLTA!!
2) Intelligenza e Scacchi.
Se definiamo l'intelligenza come la capacità di risolvere problemi (problem solving), allora certamente una certa dose di intelligenza serve. Ma non quella di Einstein! Ad esempio, il grande fisico scrisse nel 1905 tre articoli sui fotoni molto utili alla Fisica (anche se poi furono0 sconfessati da lui stesso); poi scrisse nel 1915 la "Teoria della relatività". Morì nel 1955, dopo 40 anni, senza scrivere nulla. Cosa fece Albert in quei 40 anni? Sì, ok, il professore all'Università. Ma poi? Inventò qualcosa? No. Grande mistero. Diventò un'idiota qualsiasi? Tornando a noi: perchè uno scacchista può giocare per decenni, senz mai migliorare? E' diventato stupido? La risposta è altrove…
3) Il mistero dei forti scacchisti
Il motivo per cui tu, APEIRON, stai passando 40 anni inutili (sei in buona compagnia!! ti ho paragonato ad Albert Einstein! ) è uno solo: non hai un metodo di studio. E, di conseguenza, non hai obiettivi realizzabili.
Einstein cosa fece, in quei 40 anni? Non credo fosse diventato stupido. Semplicemente, cercava di connettere la fisica gravitazionale alla fisica classica. Operazione difficilissima. Ci vorranno secoli.
Allo stesso modo, tu cerchi di diventare bravo come un professionista, studiando da autodidatta. O, peggio ancora, facendo esperimenti (giocando blitz online).
Einstein ed APEIRON uniti da un unico destino. Consolante, almeno in parte….
12:02
13 Maggio 2015
Delle tante frasi attribuite ad Einstein, ce n'è una che condivido (chiunque l'abbia veramente detta): "il 90% del genio è memoria". Riportata agli scacchi, sicuramente un'ottima memoria aiuta tantissimo. Si dice di Kasparov che abbia una memoria eccezionale e lo stesso vale per la maggior parte dei Grandi Maestri. Deve però essere una memoria di tipo associativo, più che "nozionistico". Ci si deve ricordare posizioni simili a quella che si gioca e cercare di riprodurle, se favorevoli, o evitarle, se sfavorevoli. La memoria deve anche aiutare nelle combinazioni, perché si devono visualizzare pezzi in posizioni raggiunte con sequenze diverse e, mentre lo si fa, deve "accendersi la lampadina" per riconoscere strutture tipiche di matto o di semplice guadagno posizionale/materiale. In apertura, può servire una memoria "nozionistica" ma ha un effetto limitato, ai nostri livelli (diventa comunque importante per i Grandi Maestri). Se è quasi certo che una buona memoria aiuta, ad essa va anche abbinata la possibilità di "riempirla". Per questo ritengo che sia essenziale frequentare un buon circolo, dove ci siano giocatori di tutti i livelli, dal proprio fino al GM, se possibile. Frequentare un circolo di "brocchi come me" non aiuta molto, anzi... può essere perfino controproducente. Avere un istruttore preparato fa poi la differenza. Nelle biografie di tutti o quasi tutti i GM si parla sempre di un istruttore, che, possibilmente, deve intervenire possibilmente quando il giocatore è in giovane età (ma ci sono eccezioni notevoli).
Tutto questo comunque richiede tempo e vero interesse per gli scacchi. Chi ha famiglia ed un lavoro... si può scordare di diventare un GM...
12:05
19 Maggio 2015
Quali sono i miei obbiettivi? Diventare un buon giocatore di scacchi a livello di bar o di circolo locale.Insomma battere con facilità almeno tutti i principianti! Napoleone sarà anche stato anche bravo negli scacchi ma è rimasto nella grande storia di questo gioco? Se avesse giocato con Morphy pur non essendo contemporanei avrebbe vinto? Non penso? Allora che cosa si conclude che Morphy era più intelligente di Napoleone e ha fatto più di lui nell'umanità ed è rimasto nella storia come lui e più di lui? Non credo. Questo per dimostrare che nel gioco degli scacchi per essere bravi bisogna essere dotati di una particolare forma di intelligenza ma invero ce ne sono molte altre. Del resto proprio Napoleone svolgeva un'attività sul campo di battaglia simile alla scacchiera ma sul campo di battaglia (tranne negli ultimi tempi) era pressochè invicibile metre sulla scacchiera non penso proprio fosse così. Son sicuro che Phildor fosse molto ma molto più forte. Lo studio può andar bene ma non potrà mai essere eccessivo e risolutivo per le ragioni che prima ho spiegato. Einstein si sarà anche seduto dopo le grandi scoperte del 1905 ma lavorava a Princeton negli Stati Uniti in per la fusione di tutte le forze della natura in un'unica teoria e poi aveva comunque una grande influenza sull'umanità a grande livello denunciando i pericoli della bomba atomica esprimendo giudizi sulla sua visione cosmologica, razziale ed anche religiosa essendo in contatto con i grandi fisici teorici e non e coi quali scambiando continuamente idee. Robert Oppenheimer grande fisico nucleare mi sembra che lavorasse a Los Alamos negli Stati Uniti per approntare insieme ad altri "crani" come lui tipo Enrico Fermi, la Bomba atomica. Non mi sembra che fosse seduto mentalmente eppure scacchisticamente è stato un giocatore mediocre che perdeva sistematicamente anche da Einstein a sua volta giocatore mediocre. Insomma questi grandi cervelli pur non giocando bene a scacchi si possono considerare menti ordinarie?
12:50
25 Aprile 2012
Sabino Brunello disse qualche tempo fa davanti alle telecamere che gli scacchi non sono un gioco di intelligenza. Qui è certamente questione di fede ma se uno pensa a lui e Marina oppure alle sorelle Polgar fa fatica a credere che l' "intelligenza" si concetri tutta nelle stesse famiglie . Parer mio, si tratta solo di duro lavoro. buona giornata a tutti
2:17
30 Novembre -0001
APEIRON ha scritto:
è duro ad esempio studiare ore ed ore le aperture con tutte le sue varianti. Quante sono le aperture? Tantissime! Quante sono le varianti? Moltissime! Poi c'è il medio gioco e i finali: insomma non si finisce più,
L'errore più grave del primo post, comunque, era questo! Le aperture vengono DOPO, non prima! Se non si studia bene il mediogioco, cioè se non si impara a PENSARE IN MODO CORRETTO, tutto lo studio diventa "faticoso".
Per scendere sul pratico (odio le discussioni teoriche, filosofiche. Questo è un Forum di Scacchi giocati, non parlati) vi mostro questo diagramma:
8/3R2pk/5p2/2p4K/b1P3PP/8/8/8 w - - 0 1
Tocca al Bianco. E' esercizio facile (tratto dal Grado 5). Non servono motori. Non serve un cervello da Einstein.
Ragioniamoci un attimo sopra.
Quando l'ho visto per la prima volta, ho pensato subito:"Qual è la casa migliore per la mia Torre?" Questo è un TIPICO ERRORE che si acquisisce giocando blitz online!! Mea culpa, mea culpa, mea grandissima culpa! Ecco, risolvere questo genere di esercizi (ripeto: banali) può aiutare a correggere il proprio flusso del pensiero.
La corretta scaletta mentale è:
A) Valuto la posizione (il Bianco ha qualità extra)
B) Cosa vuole fare il Nero? Un punto essenziale! La semplice valutazione statica (ho la qualità di più, quindi voglio vincere) non basta.
C) Cosa deve fare il Bianco?
D) Calcolo
Acquisire questo modo di pensare aiuta tantissimo. Se un Maestro mi fa 10 lezioni su una apertura, sviluppando i relativi piani di mediogioco, e poi io non sono in grado di risolvere piccoli problemi pratici come questo, allora tutto è vuoto, fumo senza arrosto.
Pertanto, non conta solo la quantità dello studio, ma anche (soprattutto) la qualità. Perciò oggi abbiamo ragazzi che arrivano al titolo di GM in poco tempo: è diversa la qualità del loro allenamento. E, per favore, non mi dite che è merito "della moderna tecnologia computazionale", come un ridicolo personaggio mi scrisse una volta
2:33
30 Novembre -0001
Scrivo qui la soluzione del diagramma. Basta cliccare su RILEVA SPOILER per poterla leggere:
Il Nero ha 3 minacce. 1...AxTd7 è la più ovvia. La seconda minaccia è 1...Ae8# La terza minaccia è ...g6#
La torre non può pararle tutte! Ad esempio 1.Te7?? Ae8+ 2.Txe8 (forzata) g6#
Oppure 1.Tf7?? Ac2!! (minaccia Ag6#) 2.Txf6 gxf6 3.g5 Ad1# Il Bianco può salvarsi solo con 1.g5 Axd7 2.g6+ Rg8 STALLO
6k1/3b2p1/5pP1/2p4K/2P4P/8/8/8 w - - 0 3
Non serve chiamarsi Einstein. Basta un cervello allenato correttamente. Nota che si tratta di varianti lunghe SOLO 2 mosse. Nulla di particolarmente difficile, dunque!!
4:25
19 Maggio 2015
Si è senz'altro così per ottenere la patta forzata ma spesso mancano pochi secondi alla fine dell partita ed è difficile arrivarci, ci possono essere più opzioni ed ancora più spesso riproducendo le partite dei grandi campioni la mossa più logica e tranquilla non viene eseguita ma quella che appare perlomeno azzardata ed anche dubbia che poi invece si rivela vincente!
4:32
30 Novembre -0001
APEIRON ha scritto:
ma spesso mancano pochi secondi alla fine dell partita ed è difficile arrivarci,
Pochi secondi? Questo accade nelle blitz online! Tu non sei uno scacchista, e quindi non sai cosa significa "gestione del tempo" ecc.ecc.
Continua a giocare coi videogames e divertiti!
Addio!
L'argomento è stato chiarito, quindi lo chiudo.
Grazie ai partecipanti.
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