8:17
26 Maggio 2015
Salve, sono di nuovo qua a fare una domanda sicuramente senza una vera ed univoca risposta (le mie preferite ); premetto quindi subito che credo che la cosa sia abbastanza complessa. La mia domanda, banalmente posta, è:
"Quando ha effettivamente senso parlare di alfiere buono/alfiere cattivo?"
Prima di attendere risposte da chi mi leggerà cerco di autorispondermi così da facilitarvi. A quanto sono riuscito a capire un alfiere non si può definire CATTIVO in una fase come l'Apertura, seguendo il semplice dettame di Suba "alfieri cattivi difendono pedoni buoni". Un esempio semplice è il tipico alfiere campochiaro che in difese come la Francese, la Semislava e certi impianti della Caro Kann viene lasciato "a guardia" del pedone b7. Appurato questo, nella fase del mediogioco le cose sono più complesse perché qui tutto dipende dall'aspetto della partita. In una partita estremamente chiusa sicuramente pezzi come Alfieri e Torri possono arrivare ad avere un valore inferiore ad un Cavallo ben posizionato, al punto che lo stesso Suba spiega come tra i tanti sacrifici posizionali che avvengono in mediogioco spesso si vede quello di una Torre poco attiva. Insomma, anche qua è tutto molto relativo, il che di certo non semplifica le cose.
Parlando nel finale invece credo di aver capito che ha davvero più senso parlare di Alfieri Cattivi e Alfieri Buoni in base alla conformazione delle catene pedonali.
Ribadisco che quanto espresso ora è volutamente molto semplificato perché non mi sembra troppo sensato fare lunghi proseliti o rischiamo di perdere il lume del discorso.
La domanda allora quindi può essere così posta: ha davvero senso parlare di Alfieri Cattivi (da cambiare il prima possibile) e Alfieri Buoni (da non cambiare per niente al mondo)? Se ho capito un po' di cose è che gli assolutismi non esistono nell'universo e pertanto nemmeno sulle 64 case: un esempio è il cambio che a volte si vede fare senza troppi patemi d'animo dell'Alfiere in fianchetto in aperture come la Reti che basano la loro idea anche su di esso.
Concludo con una seconda domanda che si allaccia alla prima: una volta capito il concetto di Alfiere Cattivo/Alfiere Buono quando ha effettivamente senso fare il cambio Alfiere per Cavallo (o viceversa, come in posizioni estremamente chiuse tipo lo Stonewall, in cui i Cavalli sono predominanti e un Alfiere è sempre estremamente passivo)?
Sicuramente non mi aspetto una risposta dogmatica (né è quello che cerco) però vorrei capire come creare una certa forma mentis a riguardo così da poter valutare meglio questi concetti. Oppure capire che sono concetti che non hanno più senso nella moderna concezione degli scacchi.
Grazie a tutti in anticipo!
8:40
30 Novembre -0001
6:53
30 Novembre -0001
Tipico esempio di "commento compulsivo". Prima di scrivere, guarda il materiale GRATUITO di questo sito. Troverai video dedicati proprio all'alfiere cattivo ma, SOPRATTUTTO, video dedicati a come si analizza (corretto flusso del pensiero).
Hai pubblicato 3 posts; hai avuto la tua chance; ora ti saluto e ti lascio il tempo per documentarti. Credo che 3 mesi ti siano sufficienti, quindi ti auguro buon Ferragosto 2015!
2:07
30 Novembre -0001
7:29
30 Novembre -0001
L'utente Quattrobanane mi ha mandato un database con 4 partite tratte dall'ultimo suo torneo. Invece di rispondergli privatamente, analizzo un Momento Critico di una sua partita pubblicamente, in base al precetto di Botvinnik: "Se vuoi migliorare, pubblica le tue partite". Credo che questa analisi sia istruttiva per molti, chiarendo anche il senso della acidità dei miei ultimi commenti.
Quattrobanane (ripeto: un Seconda Nazionale) presenta così questa partita (giocata contro un avversario con soli 100 punti ELO in più; dunque, alla sua portata):
Quarto turno di cinque di un Open B, io e il mio avversario ci presentiamo in prima scacchiera con 3 punti a testa su 3 disponibili. Giochiamo di mattina e mi sento benissimo, senza paura!
Benissimo! Arrivo direttamente dopo la mossa n.13 del Nero f5 ( a cui Quattrobanane assegna un punto esclamativo: primo mistero...)
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L'apertura si è conclusa. Come al solito, le prime mosse delle nostre partite sono quasi sempre decenti. Gli errori cominciano non appena iniziamo a"pensare".
Ora, il Seconda Nazionale, non ha più una "teoria" da ricordare a memoria. Non ha più piani tipici di aperture (sembra uno Stonewall, anche se la partita era iniziata come Semislava). Il "chiacchiericcio verboso" sull'alfiere cattivo/alfiere buono si dimostra pura aria fritta. QUI, ORA, il Bianco, deve solo applicare un corretto flusso del pensiero.ADESSO, SUBITO. Ma non è allenato in tal senso!
Innanzitutto, vediamo cosa è successo in partita...
Il Bianco ha deciso di aprire il centro con 14.f3 Af6 15.e4?
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Un piano che non considera le Conseguenze dell'ultima mossa del Nero (Af6).
Dopo la semplice 15...dxe4 16.fxe4 Axd4+ il Nero ha guadagnato un pedone, senza compenso.
r1bq1rk1/pp4pp/1np5/5p2/3bP3/1P4P1/PBQN2BP/4RRK1 w - - 0 17
Commento di Quattrobanane, dopo la sconfitta:
Nel prossimo post discuterò la posizione, con particolare riguardo all'alfiere "cattivo"...
dimostro un mio grande difetto: manco gli appuntamenti col destino
8:03
30 Novembre -0001
Riguardiamo il Momento Critico dopo 13...f5 del Nero
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Innanzitutto, perchè parlo di "Momento Critico"? Perchè con la sua ultima mossa il Nero ha modificato la struttura pedonale, l'ossatura della partita, determinandone il corso futuro. Quindi, è il momento giusto per fermarsi a pensare per qualche minuto.
"Pensare" non significa "accendere Stockfish". Siamo a tavolino, qui!
Pensare significa:
A) Valutare la posizione
B) Cosa vuole fare il Nero?
C) Cosa deve fare il Bianco? (piano)
D) Calcolo.
Se non ti alleni a pensare in modo corretto, puoi guardarti tutti i DVD di Dzindzichashvili, puoi seguire tutti i commenti dei GM, puoi imparare a memoria tutte le aperture di questo mondo, ma non ti solleverai mai dalla Seconda Nazionale...
A) Valutazione.
Guardiamo gli alfieri, in particolare. l'Ab2 tecnicamente è "cattivo" per via del pedone d4; ma è "attivo", in quanto svolge un ruolo difensivo (difende il pedone d4) e offensivo (controlla la casa e5, una casa forte per il Bianco dopo la BRUTTA mossa ...f5). L'Ag2 non è cattivo ma, al momento, è passivo, in quanto è limitato dalla catena pedonale del Nero b7/c6/d5.
Cavalli: il cavallo nero è piazzato male, in quanto la sua casa ideale è e4-. Il Cavallo bianco aspira ad andare nella casa e5-.
B) Cosa vuole fare il Nero?
Con ...f5, è evidente l'intenzione di attaccare sul lato di Re con ...f4 seguita da g5 e così via.
C) Cosa deve fare il Bianco?
La Conseguenza negativa dell'ultima mossa del Nero è semplice da scoprire: ha indebolito definitivamente la casa e5, ottimo avamposto per il cavallo, supportato dall'Ab2. La Conseguenza poistiva per il Nero è la minaccia immediata f5-f4 che va subito parata.
D) Calcolo
Praticamente forzata è 14.e3 (stoppando ...f4) Ae6 (completa sviluppo) 15. Cf3 (diretto in e5) Cd7 16.Ce5
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Il Bianco già sta leggermente meglio.
Data la struttura pedonale, il prossimo piano del Bianco è chiaro: un ATTACCO DI MINORANZA sul lato di Donna.
Quindi mosse come Cd3 e Tc1 vengono subito in considerazione.
Il Bianco controlla il centro. Il lato di Re è protetto dal fianchetto. Di sicuro, la diatriba alfiere "cattivo"-"buono" è morta e sepolta (insieme a Nimzowitsch scusate la battutaccia, ma "l'unica cosa acui non so resistere, sono le tentazioni").
8:59
18 Luglio 2014
Come al solito vorrei ringraziare il nostro Maestro Tarascio perché queste discussioni fanno molto bene alla crescita scacchistica.
Avevo visto la minaccia "f4" cosi come i due avamposti. Avevo anche pensato alla spinta del pedone nero "g" ma l'avevo scartata perché inizialmente pensavo che il mio avversario avrebbe scoperto il proprio re ma evidentemente mi sbagliavo.
Quello che non riesco a capire è semplicemente questo..come si fa a tesserarsi e ad affrontare tornei quando le carenze "tattico-strategiche" sono cosi evidenti?
E' come presentarsi ad un esame sapendo che:
1. non hai seguito tutte le lezioni o non le hai seguite proprio;
2. non hai studiato parte del libro o dei libri.
Non credo sia l'atteggiamento corretto in questi casi
9:16
30 Novembre -0001
Riccardo80 ha scritto:
Non credo sia l'atteggiamento corretto in questi casi
Io, invece, penso che il TUO (Riccardo80) non sia un atteggiamento corretto. Guardare le partite dei GM è utile, ma a questa attività di voyeur va sostituita quella di protagonista. Giocare a tavolino, accettando le inevitabili sconfitte, è un elemento importantissimo, se vuoi migliorare a Scacchi.
Il problema delle sconfitte è un problema comune a tutti, dal NC al Campione del Mondo (ricordi Bobby Fischer? Molti dissero che aveva abbandonato gli scacchi per la paura di perdere).
Il punto è questo:
Tu NON sei responsabile del risultato delle tue partite.
A prima vista sembra una idea bizzarra. Ma ascolta: Bobby Fischer poteva essere sicuro di vincere tutte le partite, dopo essere diventato Campione del Mondo nel 1972? NO. Non poteva predire il futuro. Poteva solo garantire che avrebbe PROVATO a vincere sempre, ma non poteva avere una garanzia al 100%, nonostante tutte le sue enormi conoscenze scacchistiche.
Lo stesso vale per tutti noi, scacchisti dilettanti:
il tuo obiettivo è quello di usare tutte le tue conoscenze e competenze; di aver seguito il corretto flusso di pensiero e di aver fatto le mosse che tu ritenevi giuste, coerentemente col tuo livello di gioco. Se il risultato è diverso da quello sperato, allenati di più e meglio. Quello che conta, nella vita, sono gli sforzi, e non il risultato di quegli sforzi.
9:34
18 Luglio 2014
Sono d'accordissimo con lei ma forse mi sono spiegato male. Io vorrei affrontare partite a tavolino con un minimo di bagaglio teorico di strategia.
E' per questo motivo che ho affrontato il Videocorso, per avere teoria e svolgere esercizi su quella teoria.
Sono cosciente che si impara sbagliando molto di più che dalla teoria e che sbaglierò e perderò una caderva di partite ma credo che oltre alla tattica occorra anche la strategia, un pizzico in più di consapevolezza sul cosa fare e sul corretto flusso del pensiero.
Per me un Seconda Nazionale è un traguardo irragiungibile (per ora) perché immagino che ogni giocatore di scacchi che partecipi ad un torneo ci arrivi dopo un percorso formativo teorico-pratico sufficientemente completo e invece spesso quello che traspare non è cosi.
Non vedo l'ora di mettermi alla prova, ma vorrei sbagliare con più consapevolezza sapendo che ho attinto ad un minimo di bagaglio teorico-pratico.
Se domani decidessi di affrontare un torneo farei bene o farei male secondo lei viste le mie scarsissime nozioni strategiche?
Sarà istruttivo sicuramente, ma non pensa che i temi strategici che verranno affrontati siano troppo prematuri rispetto al programma del corso? (Prima la tattica - poi la strategia - poi le aperture).
Perderei tutte le partite..., ne vincerò qualcuna con un mio pari-livello..ma avrò "giocato bene"?
9:51
30 Novembre -0001
I tuoi dubbi sono molto comuni.
Recentemente, ad un altro NC (Marco), ho dato questo suggerimento:"Vai a guardare un torneo a tavolino".
Proprio stamattina mi ha mandato una mail, da cui traggo questo stralcio:
Ciao Maestro, ho seguito il tuo consiglio e ho assistito ad un torneo semilampo tenutosi ieri. C'erano molti buoni giocatori, e un GM (Naumkin) a disagio sul tempo breve. Bella esperienza. Mi è piaciuto vedere il torneo, penso di provare il … a … un semilampo. Peggio che finire a zero punti non può capitarmi!
12:50
20 Febbraio 2012
Questa è una partita semilampo che ho giocato contro un CM, dopo poco tempo che seguivo le lezioni di Giuseppe. Non è una partita così esaltante, ma avevo uno straccio di flusso del pensiero. Niente teoria delle aperture, solo conseguenze delle mosse e qualche modesta conoscenza del mediogioco.
Riccardo80, vai a giocare a un torneo a tavolino! Le tue partite ti faranno pena quando le analizzerai, ma saranno la più precisa indicazione di quel che devi fare concretamente per migliorare.
Nella partita di Quattrobanane, se posso dare il mio contributo, l'Ag2 non è per niente cattivo! Il Bianco stava giocando contro una struttura Karlsbad, l'Alfiere era piazzato ottimamente contro la debolezza che il Bianco avrebbe dovuto creare in c6, giocando sulla sua unica colonna semiaperta. Come puoi affrontare il Nero laddove è più forte, spingendo i pedoni contro la SUA colonna semiaperta, contestando brutalmente la SUA casa forte e4?
1:58
30 Novembre -0001
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