antonio.p ha detto

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gli scacchi sono un gioco ad interpretazione soggettiva o un gioco oggettivo?
[...]approfitto dell'intervento di gemma per chiedere come invece ragiona il software. fritz non ha letto i libri di capablanca o kasparov per essere influenzato nel giudizio della posizione e scegliere se e' piu' importante la coppia degli AA o ad esempio una debolezza del pedone isolato, quindi?
come viene scritto un programma? un equipe di bravi GM lavorano con bravi programmatori per trasformare il giudizio del GM in valutazione del programma?
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I programmi non hanno letto i libri di Capablanca ma (a volte) i programmatori sì! Per farti capire come "ragionano" i software, ti faccio un esempio proprio partendo con la coppia degli alfieri: prendi una qualsiasi posizione ed assegna un punto a chi ha 2 o più alfieri e niente a chi ne ha solo uno o nessuno. Aggiungi un punto per chi ha il re arroccato e nulla a chi ce l'ha al centro. Togli mezzo punto a chi ha un pedone doppiato... aggiungi un terzo di punto ad ogni torre su colonna aperta e continua così per ogni elemento che trovi citato nei libri di Capablanca ed ogni GM di cui hai letto un libro. Più difficile è poi valutare i "concetti", come gioco aperto o chiuso, posizione aggressiva di un pezzo ecc. ecc. Questa si chiama "funzione di valutazione" ed è una valutazione di tipo statico, che non tiene conto delle mosse possibili. I programmi analizzano però anche queste ultime, a livelli di profondità inimmaginabili ma non necessariamente in modo corretto. Mentre un pedone passato è facile da "scoprire", le potenzialità tattiche/strategiche lo sono molto di meno, a causa della crescita esponenziale... ma vabbeh, lasciamo perdere i dettagli.

La cosa curiosa è che un pessimo giocatore di scacchi oggi può scrivere un fortissimo programma (che batterà facilmente ognuno di noi) così come chiunque sappia guidare una ruspa potrebbe schiacciare facilmente il campione del mondo dei pesi massimi... purché non lo lasci salire!!! 🙂