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ELO 1500-2000
24 Febbraio 2010
9:11
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Giuseppe Tarascio
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30 Novembre -0001
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Se sei arrivato a questo livello significa che sei già abbastanza forte, un giocatore solido che conosce parecchio di ogni fase della partita. Ma devi lavorare sul mediogioco, strategia e tattica. Avrai capito che dalla tua struttura pedonale dipende il controllo di case importanti (centro), ma sicuramente le sottigliezze delle varie strutture, semplici (pedoni deboli, forti, isolati, passati) o complesse (PID ecc.ecc.) ti sfuggono ancora (se no, saresti già un Maestro!). Ma, soprattutto, ti sarai posto il delicato problema delle relazioni tra strutture pedonali e teoria delle aperture.
Ecco perchè in questa fase ci dedicheremo solo al PEDONE, la vera “anima degli Scacchi”, come diceva Philidor. Di ogni struttura pedonale osserveremo in particolare gli aspetti negativi e positivi, sempre difficili da rilevare. Il mio proverbio preferito sui pedoni è quello di Alexander Alekhine:"Quando c'è attività, tutte le debolezze posizionali sono sospese".

D - STRUTTURE PEDONALI SEMPLICI

D1 - Pedone doppiato
Sono una forza od una debolezza? Sin dai suoi primi passi, si avvisa lo scacchista di evitarli ad ogni costo, ma la pratica magistrale ci mostra molti esempi contrari, in quanto un'impedonatura può essere utile per controllare case importanti o per guadagnare l'accesso a colonne aperte. Come vedrai, la conoscenza di queste sottigliezze strategiche fanno la "differenza" reale tra le varie Categorie! Nel pacchetto trovi delle partite commentate ed una introduzione in pdf: Ed i rapporti con l'Apertura? L'argomento è così interessante che ho deciso di fare una Videolezione n.20, che ti consiglio di guardare solo dopo aver studiato il database.

D2 - Pedone arretrato
E' una forza o una debolezza? Anche in quest'altra struttura, relativamente semplice, abbiamo un delicato equilibrio: da un lato è una debolezza, in quanto attaccabile frontalmente, dall'altro rappresenta un supporto per i propri pezzi. Ed il database risente di questa doppia natura: 😯 . Ed i rapporti con la teoria delle Aperture? Puoi guardare il video Francese2 sul pedone arretrato in e6 ed il video Struttura d6/e5 sul pedone arretrato in d6.

D3 - Pedoni connessi
Due pedoni sono connessi quando sono posti su due colonne adiacenti; se sono affiancati, possono difendersi l’un l’altro, ma quando uno dei due avanza, formando una piccola catena, questo vantaggio scompare. Dunque, anche in questo caso, osserviamo la "doppia natura" di queste strutture pedonali semplici. 😯

D4 - Pedone passato
E' un criminale! -diceva Nimzowitsch : 😯

D5 - Catene pedonali
Catene pedonali estese (almeno tre pedoni) si formano più spesso dopo alcune aperture, come la Spagnola, l’Est-Indiana o la Difesa Francese.

D6 - Pedone isolato
Dobbiamo distinguere tra il pedone isolato nel centro (colonna d-, in particolare) e quello in altre parti della scacchiera: quelli laterali sono deboli sia in finale che in mediogioco, mentre quello centrale è debole solo in finale:  😯 .
Il pedone isolato è, pertanto, su una linea di demarcazione precisa: con questa struttura passiamo dalle Strutture Pedonali Semplici alle

E - STRUTTURE PEDONALI COMPLESSE

E1 - Pedone Isolato centrale
Lo abbiamo studiato nel precedente database, quindi abbiamo solo bisogno di un approfondimento:  😯 .

E2 - Struttura Karlsbad
Una delle strutture pedonali più conosciute, sin dal 1923, quando si svolse un famoso torneo nella città di Karlsbad. E' struttura usatissima, sia perchè può sorgere da varie aperture (Gambetto di Donna Variante di Cambio, Difesa Nimzo-Indiana, Grünfeld, Caro-Kan, Sistema Colle e molte altre), sia perchè alcune tecniche specifiche (l'Attacco di Minoranza, ad esempio) possono essere usate in vari tipi di mediogioco. 😯

E3 - Struttura Benoni Moderna
La "famiglia Benoni" comprende molte strutture importanti. Già l’etimologia della parola “Benoni” ci rivela parecchi aspetti nascosti di questa aperture ed anche la sua evoluzione nel tempo: la sua origine viene dalla lingua ebraica e significa “figlio allargato”. Secondo la "Bibbia" delle strutture pedonali (GM Hans Kmoch-Pawn Power in Chess), vi ritroviamo aperture che hanno conservato il termine Benoni (Moderna Benoni, Czech Benoni, Schmid Benoni ecc.) ed aperture che l'hanno perso (Gambetto Benko, Difesa Est-Indiana ecc.) ma sono figli e nipoti della Benoni a tutti gli effetti (stesse idee e schemi tipici). Non ho tenuto conto della classificazione russa, che talvolta si trova sui libri (Old Indian Defence, che in realtà indica tutto eccetto la King's Indian Defence), perchè, a mio modesto parere, crea solo confusione.
La prima che prenderemo in esame è la Benoni Moderna: 😯

E4 - Struttura Gambetto Benko
In apparenza semplice (dopo tutto, è una Struttura Moderna Benoni senza il pedone a6), in realtà offre reali possibilità di vittoria, in quanto si realizza una struttura pedonale elastica, con pressione o controllo sul centro, con piani di attacco non-simmetrici, ma che richiede anche una comprensione dei classici principi della strategia. 😯 Ulteriori info con la Videolezione 25.

E5 - Struttura Czech Benoni
E' la struttura "feather", chiamata anche "Czech" perchè negli anni ’60 venne impiegata con successo dai Grandi Maestri Hort e Jansa. Oltre che nell'apertura omonima, questa formazione pedonale si osserva anche come variante dell'Est-Indiana. 😯 Nella Videolezione 27 trovi una interessante partita giocata da Kasparov.

E6 - Benoni Chiusa e Schmid Benoni
Da notare, le somiglianze con la Difesa Pirc e l'Est-Indiana (ne riparleremo in seguito). 😯

E7 - Formazione Wyvill
Una breve digressione su una struttura tipica della Difesa Nimzo-Indiana, giusto per osservare le similarità tra le strutture pedonali (in questo caso, con le strutture della famiglia Benoni). 😯

E8 - Formazione Maroczy
Il Conte Maroczy ci ha lasciato in eredità una importantissima struttura pedonale, anche se in realtà non esiste una sola partita giocata da lui stesso con questa formazione! 😯

E9 - Struttura Botvinnik
Nimzowitsch odiava la Formazione Maroczy. Invece Rubinstein la giocava anche col Nero (esiste una "variante Rubinstein" dell'Inglese). Altro fan era Botvinnik che, pur di giocarla spesso, ideò un'apertura (1.c4 2.e4 3.d3) considerata dai libri una derivazione dell'Inglese. Ancor oggi è molto giocata (soprattutto nelle blitz) perchè è una specie di "Stonewall su casa chiara" universale ed è apprezzata anche da top-GM come Yasser Seirawan. 😯

E10 - Struttura a Riccio (Hedgehog)
E' molto importante lo studio di questa struttura pedonale: così come la Scuola Sovietica studiava in profondità la Spagnola, in quanto base di molte strutture pedonali, così il Riccio è la controparte moderna, basata sulle partite di giocatori come Andersson, Ljubojevic, Karpov,Suba e Gheorgiu. Inoltre, è spesso un setup "complementare" al Maroczy, di cui pertanto se ne consiglia lo studio in contemporanea. 😯
Sull'argomento, ti consiglio anche la Videolezione 7.

E11 - Struttura Stonewall
Lo Stonewall è una solida formazione che può derivare da varie aperture: Slava, Olandese, Bird, Pedone di Donna (Sistema Colle, Attacco Torre ecc.), Gambetto di Donna Rifiutato. Euwe distingue ben 4 diverse formazioni: Stonewall normale, Anti-Stonewall, Pseudo-Stonewall e Doppio-Pseudo-Stonewall. Ecco database + solita lezione teorica in pdf: Sullo Stonewall puoi anche vedere la Videolezione 11.

E12 - Strategia su casa scura
E' arrivato il momento della Formazione "Rex" : la Difesa Est-Indiana.
Non intendo però seguire le orme del libro del MI spagnolo Bellin (tradotto in italiano da Ponzetto col titolo "Enciclopedia delle idee nelle aperture: Difesa est-Indiana"). Ho sempre usato una classificazione più pratica: il Nero, dopo d6, gioca c5 oppure e5, ed in quest'ultimo caso o conserva e5 o lo cambia col pedone d4. Questa semplice suddivisione mi ha dato i piani tipici di aperture similari, dalla Philidor al Leone, dall'Est-Indiana alla Benoni ecc. Pertanto, avremo 4 databases (con relative introduzioni teoriche in pdf sui piani principali). Ecco la prima parte: . Nella seconda parte vedremo il Nero conservare ancora il pedone e5, ma il Bianco gioca d4xe5: . Il Nero può giocare e5xd4, cedendo il centro. Questa è una strategia tipica della Difesa Philidor e della Difesa Est-Indiana nella sua interpretazione più moderna e dinamica: Infine, per mantenere aperta la diagonale all’Ag7, talvolta i giocatori di Est-Indiana o di Pirc attaccano il centro del Bianco con ...c5 :

E13 - Strategia su casa chiara
Userò questa classificazione generale:
a) Il Nero occupa le case chiare (ad esempio, 1.d4 d5). In questa area abbiamo la Slava, la Caro Kan, la Scandinava e la Francese.
b) Il Nero controlla le case chiare, limitandosi ad esercitare pressione sulle case centrali coi pezzi e, solo in parte, coi pedoni. In quest’area abbiamo la Difesa Nimzo-Indiana, l’Ovest-Indiana ecc.
Il caso b) fu appunto definito da Nimzowitsch “strategia su casa chiara”, ma i teorici estesero poi questa sua definizione anche al primo caso. Inizieremo il nostro studio proprio a partire dal punto b). Ti ricordo che l'obiettivo didattico, per questa fascia di ELO, è l'acquisizione di conoscenze generali e non specialistiche su queste aperture!
Ecco il primo database: in cui parliamo brevemente di Nimzo-Indiana ed altre; col secondo database, dedicato alla Caro Kan-Scandinava-Slava-Francese concludiamo questo sguardo d'insieme alle strutture pedonali complesse:

________________________________________________________
CONOSCENZA E COMPETENZA
Vi sono due modi per migliorare a Scacchi: accumulare conoscenze e/o competenze (abilità, skills), intesa come la capacità di applicare le conoscenze acquisite alle proprie partite.
In generale. per i principianti (sino all'ELO 1999, giusto per indicare un paletto virtuale, ma ovviamente personalizzabile), è più importante l'acquisizione delle informazioni (le giuste informazioni, però!). Più si avanza di categoria, più diventa decisiva la capacità di correggere i propri errori del flusso del pensiero. Nell'era attuale, raccogliere informazioni da libri, DVD ecc. è impresa confusionaria ma non impossibile.
Per quanto riguarda la seconda parte dell'apprendimento, hai invece bisogno di qualcuno che ti segua. Se sei interessato ad un corso di studi con esercizi posizionali tratti dalla pratica magistrale e videoanalisi delle TUE partite (unico modo per personalizzare lo studio), contattami senza impegno mandando una mail a lezioni@istruttorescacchi.it (vedi anche pagina "Contatti").

Playchess: Tarascio_Giusepp
27 Febbraio 2010
8:26
Luciano
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23 Febbraio 2010
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Gli scacchi sono un gioco tanto bello quanto complesso. Perció é molto difficile organizzare il proprio tempo per chi non voglia dedicarsi esclusivamente agli scacchi: per esempio, quanto del tempo a disposizione va usato per giocare e quanto per studiare? E nell´ambito dello studio come distribuire le proprie forze fra i tanti aspetti importanti da considerare (aperture, mediogioco, finale, tattica, ecc.)? 

27 Febbraio 2010
8:38
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Giuseppe Tarascio
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30 Novembre -0001
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Della WGM Irina Mikhailova, istruttrice di Mosca e autrice di “Player-minding with help of chess-schemes”,un ottimo libro , (la incontrate anche su Playchess col nickname “Helga”: è molto gentile,e chatta in inglese ) ,ho trovato un suo metodo di insegnamento tramite softwares Convekta che anche noi possediamo :Total chess Training.

Quello che mi ha colpito è la suddivisione della giornata del suo studente,per portarlo da ELO di circa 1600 a 2200 in poco tempo! (ovviamente,Irina giudica 2200 come rating “iniziale” per un giocatore di scacchi….). Siamo su un altro mondo….!
Questo è il link:
http://www.convekta.com/softsc.....son_3.html

Playchess: Tarascio_Giusepp
27 Febbraio 2010
11:16
Luciano
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23 Febbraio 2010
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Davvero impressionante, ammesso che gli studenti sopravvivano...

27 Febbraio 2010
11:22
Luciano
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23 Febbraio 2010
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Un´altra esigenza che sento sarebbe quella di imparare a sfruttare bene risorse come chessbase: per esempio come si possono organizzare le proprie partite in database che ne permettano il richiamo filtrato per aperture, strutture pedonali, temi tattici, tipologia finali, ecc.

Io ho chessbase light e per il momento riesco solo a leggere i file dei tuoi materiali e a stamparli (molto utile il formato repertorio che mi hai segnalato), ma fatico ancora a gestire autonomamente i database

28 Febbraio 2010
1:59
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Giuseppe Tarascio
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Luciano said:

Un´altra esigenza che sento sarebbe quella di imparare a sfruttare bene risorse come chessbase: per esempio come si possono organizzare le proprie partite in database che ne permettano il richiamo filtrato per aperture, strutture pedonali, temi tattici, tipologia finali, ecc.

Io ho chessbase light e per il momento riesco solo a leggere i file dei tuoi materiali e a stamparli (molto utile il formato repertorio che mi hai segnalato), ma fatico ancora a gestire autonomamente i database


Chessbase light è il lettore gratuito, ma ha funzionalità limitate. Occorre passare a programmi più professionali, come Chessbase 9, a cui puoi, tra l'altro, inserire Rybka3 come motore d'analisi.

Ti invio email privata sulle modalità di funzionamento della pagina "Ricerche" e Stonewall""Smile

Playchess: Tarascio_Giusepp
27 Marzo 2010
5:37
forcamar
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20 Marzo 2010
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Sono Marco, seconda nazionale inattivo da svariati lustri, volevo chiedere al Maestro se giocare partite in "solitario" con orologio (ossia coprendo la mossa del testo e cercando di analizzare da soli come in partita di torneo e in più annotando il tempo per ciascuna mossa) fosse un buon mezzo per togliere la ruggine e recuperare la capacità di concentrazione e le capacità passate. Conclusa la partita rianalizzare le proprie "scelte" e quelle del testo, il tempo impiegato. La difficoltà seguente sarebbe quella di escogitare i rimedi ai propri errori. Dovrebbe essere fatta selezionando partite del proprio repertorio ma non ricordo varianti concrete di quelli che furono i miei schemi. Forse potrei scegliere le partite dei vincitori dei recenti grandi tornei open, perchè costoro hanno primeggiato su centinaia di partecipanti quindi hanno un repertorio tagliato su misura per cercare di vincere tutti i turni ad ogni costo o quasi, mentre nei tornei frequentati dall'elitè mondiale vi sono molte patte.

27 Marzo 2010
7:06
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Giuseppe Tarascio
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forcamar ha scritto:

Sono Marco, seconda nazionale inattivo da svariati lustri, volevo chiedere al Maestro se giocare partite in "solitario" con orologio (ossia coprendo la mossa del testo e cercando di analizzare da soli come in partita di torneo e in più annotando il tempo per ciascuna mossa) fosse un buon mezzo per togliere la ruggine e recuperare la capacità di concentrazione e le capacità passate. Conclusa la partita rianalizzare le proprie "scelte" e quelle del testo, il tempo impiegato. La difficoltà seguente sarebbe quella di escogitare i rimedi ai propri errori. Dovrebbe essere fatta selezionando partite del proprio repertorio ma non ricordo varianti concrete di quelli che furono i miei schemi. Forse potrei scegliere le partite dei vincitori dei recenti grandi tornei open, perchè costoro hanno primeggiato su centinaia di partecipanti quindi hanno un repertorio tagliato su misura per cercare di vincere tutti i turni ad ogni costo o quasi, mentre nei tornei frequentati dall'elitè mondiale vi sono molte patte.


Vi sono delle richieste diverse, nel tuo messaggio, ma un po' confuse. Cerco di rispondere nell'ordine, interpretandole. se sbaglio, correggimi.
1)

giocare partite in "solitario" con orologio (ossia coprendo la mossa del testo e cercando di analizzare da soli come in partita di torneo

Potresti usare le partite pubblicate da alcune riviste come Torre e Cavallo, col titolo "Tocca a te!".E' un metodo didattico usato in Argentina (GM Franco Zenon): in pratica, segui una partita commentata, poi "tocca a te", cioè devi scegliere tra una serie di mosse candidate, ed in base alla risposta hai un punteggio che, sommato, ti indica alla fine il tuo stato di forma.Così eviteresti

"La difficoltà seguente sarebbe quella di escogitare i rimedi ai propri errori

" di cui parlavi. E' un buon metodo (se intendevi qualcosa di simile): prossimamente metterò qualche partita del genere tra il materiale scaricabile.
2) La seconda richiesta è relativa al repertorio d'aperture. Imitare il repertorio dei GM è inutile: è come voler tirare i calci di rigore " a cucchiaio" come Totti. Ma sai quanti anni di allenamento ha Totti alle spalle? laugh Comunque, è argomento che ritrovi da più arti, in questo sito. Avremo modo e tempo per riparlarne! Per ora, studia il MEDIOGIOCO!!cool

Playchess: Tarascio_Giusepp
27 Marzo 2010
8:02
forcamar
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La ringrazio di cuore. Sarà un punto di onore mettermi a lavorare su quelle pagine. A proposito c'è una versione in lingua francese o spagnola di di winning pawn structures dato che quella inglese è ormai introvabile alla Batsford e alle 2 Torri? Mi sono espresso male, per correggere i propri errori volevo dire trovare un metodo per sradicarli o limarli: ad esempio nel mio brevissimo e lontano periodo di attività gestivo malissimo il tempo ed ero una frana nel calcolo (mentre non avevo problemi dal punto di vista combinativo o nnei finali, né nella valutazione posizionale e nella pianificazione), il repertorio di aperture poi sorse per caso: l'anno prima Porreca pubblicò la monografia sulla Francese che fu l'unica opera in Italiano che trovammo nella nostra città e poco dopo uscirono i 2 volumi di Geller sulla Est indiana, con i vecchi numeri di scacco annata 1975 formammo un quaderno sull'attacco indiano riuscii a comperare la monografia di Miles e quella in tedesco di Gufeld sul Dragone, in tedesco per poche lire ottenemmo (eravamo 2 amici) 2 monografie sulla Sokolsky, i primi 23 informatori e l'enciclopedia yugoslava delle aperture, studiammo anche la trilogia di Kotov, Romanovsky, il mio sistema, trattato di scacchi di Euwe, i tre libri di Paoli (soprattutto studiammo quello sui finali che però dovemmo integrare per i finali di Torri con altro materiale, al circolo ci sugerirono il Grigoriev che non ci servì), selezionammo le linee dell'enciclopedia delle aperture che ritenevamo migliori e più comprensibili (totale 40 cartelle di fogli protocollo a quadretti circa 3000 linee di apertura: col nero Dragone e Dragone accelerato gambetto benko (studiati ma mai utilizzati in tornei a tavolino), Difesa Francese basata sulla Rubinstein e sulla Winawer (in realtà mi diede soddisfazioni per corrispondenza ma poche a tavolino), Pirc, Est indiana inglese simmetrica, col bianco attacco indiano, 1.b3, Sokolsky), giocammo molte partite di allenamento sulle linee che ci davano più fastidio (praticamente una partita di un'ora con orologio al giorno) e le partite dell'informatore che più ci interessavano cercammo di esaminarle minuziosamente; in capo a tre anni da zero arivammo a seconda nazionale. Però non sono mai rimasto soddisfatto del repertorio perchè raccogliticcio e per l'enorme fatica che ci costo assemblarlo.

27 Marzo 2010
8:16
forcamar
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L'anno scorso ho studiato il libro di Jansa Strategie Dianmiche e i quiz di una vecchia monografia di Kosten sulla Najdorf materiale prestatomi da un amico: tranne il capitolo sulla scheweningen di cui non conoscevo assolutamente niente, ho ottenuto un punteggio alto in tutti gli altri quiz specie quelli sulla Spagnola sulla Grunfeld. Poi ho fatto il test sulla valutazione dello stile da lei qui postato: nessuna delle posizioni mi disgusta però quella sulla Caro-kann dovrei studiarmela meglio perchè non riesco, ictu oculi ad estrarci molte idee, quella in cui il nero ha un pedone di vantaggio a me richiederebbe lo studio e il gioco di alcune partite per imparare a limitare gradualmente l'iniziativa del Bianco. Sto per impossessarmi di test di scacchi di Ponzetto e della vecchia versione dell'enciclopedia yugoslava del mediogioco (combinazioni) che abbinerò allo studio delle pagine/test di Zenon.

27 Marzo 2010
8:17
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Giuseppe Tarascio
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forcamar ha scritto:
 

La ringrazio di cuore. Sarà un punto di onore mettermi a lavorare su quelle pagine. A proposito c'è una versione in lingua francese o spagnola di di winning pawn structures dato che quella inglese è ormai introvabile alla Batsford e alle 2 Torri? Mi sono espresso male, per correggere i propri errori volevo dire trovare un metodo per sradicarli o limarli: ad esempio nel mio brevissimo e lontano periodo di attività gestivo malissimo il tempo ed ero una frana nel calcolo (mentre non avevo problemi dal punto di vista combinativo o nnei finali, né nella valutazione posizionale e nella pianificazione), il repertorio di aperture poi sorse per caso: l'anno prima Porreca pubblicò la monografia sulla Francese che fu l'unica opera in Italiano che trovammo nella nostra città e poco dopo uscirono i 2 volumi di Geller sulla Est indiana, con i vecchi numeri di scacco annata 1975 formammo un quaderno sull'attacco indiano riuscii a comperare la monografia di Miles e quella in tedesco di Gufeld sul Dragone, in tedesco per poche lire ottenemmo (eravamo 2 amici) 2 monografie sulla Sokolsky, i primi 23 informatori e l'enciclopedia yugoslava delle aperture, studiammo anche la trilogia di Kotov, Romanovsky, il mio sistema, trattato di scacchi di Euwe, i tre libri di Paoli (soprattutto studiammo quello sui finali che però dovemmo integrare per i finali di Torri con altro materiale, al circolo ci sugerirono il Grigoriev che non ci servì), selezionammo le linee dell'enciclopedia delle aperture che ritenevamo migliori e più comprensibili (totale 40 cartelle di fogli protocollo a quadretti circa 3000 linee di apertura: col nero Dragone e Dragone accelerato gambetto benko (studiati ma mai utilizzati in tornei a tavolino), Difesa Francese basata sulla Rubinstein e sulla Winawer (in realtà mi diede soddisfazioni per corrispondenza ma poche a tavolino), Pirc, Est indiana inglese simmetrica, col bianco attacco indiano, 1.b3, Sokolsky), giocammo molte partite di allenamento sulle linee che ci davano più fastidio (praticamente una partita di un'ora con orologio al giorno) e le partite dell'informatore che più ci interessavano cercammo di esaminarle minuziosamente; in capo a tre anni da zero arivammo a seconda nazionale. Però non sono mai rimasto soddisfatto del repertorio perchè raccogliticcio e per l'enorme fatica che ci costo assemblarlo.


Winning pawn structure. Se scarichi l'elenco dei miei libri in pdf(pagina Ricerche), noterai che lo ho io….Se sei interesato,poi ti mando mail in privatoconfused

P.S. studiare i finali dal libro di Paoli è puro masochismoembarassed

Playchess: Tarascio_Giusepp
28 Marzo 2010
6:42
Luciano
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Se, come mi é sembrato di capire, Forcamar cerca qualcosa di accessibile in italiano sulle strutture pedonali, mi permetto di suggerire SOLTIS, ´Strutture pedonali´, della Prisma edizioni.

Che io sappia é l´unico testo in italiano che analizzi le piú frequenti strutture pedonali, i piani tipici dei due colori e fornisca delle partite modello trascritte dalla prima all´ultima mossa, in modo che divenga chiaro anche il rapporto con fra aperture, mediogioco e finale.

28 Marzo 2010
7:18
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Giuseppe Tarascio
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Il guaio è che Soltis sembra un uomo politico italiano: promette molto nel titolo (prima delle elezionilaugh) ma poi non mantiene...cry ed il testo da te citato ne è un esempio,purtroppo. Ma forse la mia è solo cattiveriaembarassed

Playchess: Tarascio_Giusepp
28 Marzo 2010
8:43
forcamar
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il testo di Soltis e quello di Kmoch posso ottenerli in prestito; ho sbirciato da un amico anche il 2 volumi do Soltis Idee e analisi: ho letto il prologo ma mi sembra utopistico affermare che dopo aver esaminato il capitolo sull'apertura che ti interessa e studiato un paio di partite si sia in grado, con una semplice monografia, di padroneggiarla. Forse ci riuscirebbe lui che è un GM (ho letto che Agdestein ogni settimana faceva studiare una nuova variante o apertura a Carlssen sui database e giocandola online, che Lembit Oll sosteneva che con i database qualsiasi apertura si padroneggia in 2 settimane mentre Geller 30 anni fa sosteneva ci volesse almeno un anno e mezzo), io certamente no. Prima di rientrare nell'agone devo togliermi la ruggine seguendo il metodo consigliato dal Maestro Tarascio in questo modo spero anche di ottenere un elenco di difetti da eliminare o limare, nel frattempo studiare un libricino sui finali (o quello di Averbach "che cosa si deve sapere sui finali" o quello di Howell come sostiene Watson o la serie di 3-4 quaderni di Mednis insomma non più di 200 pagine), per la tattica (ho stilato un elenco di una 30ina tra libri e cd e penso di sceglierne pochissimi) forse l'ideale sarebbe procurarmi i 7-8 libri consigliati da Dan Heisman per inculcarsi il 97% dei 2000 pattern fondamentali di cui parla Dvoretsky (tuttavia, alcuni come quello di Ban sono introvabili e mi secca dovermi disperdere su così tanti testi) e l'enciclopedia yugoslava delle combinazioni (ho il volume degli anni 80 oltre ai vari test combinativi che si trovano in giro) e un altro di un maestro tedesco pubblicato lo scorso anno. Tuttavia nelle antologie di combianzioni manca un elemento essenziale: il falso positivo; ossia vi dovrebbero essere delle posizioni in cui la combinazione risulta essere fallace;
Calcolo delle varianti mi pare ci sia il terzo volume della Convekta, quello di Beim, quello di Aagaard (che sull'argomento ha compilato anche un cd chessbase), quello di Hertan, un capitolo di uno dei volumi di Dvoretsky (forse "attacco e difesa" o "pensiero creativo"), il libro sui finali di Pedone di Lamprecht mi pare per imparare a fissare nella mente le posizioni e valutare quelle risultanti dal calcolo; per la strategia More simple Chess di Emms e forse un altro. forse anche qualcosa sulla gestione del tempo in partita e sulla struttura del pensiero (magari ci fosse qualcosa di pratico e anche gustoso tipo il libro Winning Ugly scritto da un tennista americano). Obiettivo riuscire a trovare la soluzione (sia che la posizione implichi calcolo che valutazione/pianificazione in non più di 10/15'.
Leggere qualche partita di tornei recenti.
Penso che questo programma richieda 2-3 anni dedicandoci un paio d'ore al giorno. Dopo dovrò ritestarmi per incominciare a preparare un nuovo repertorio: 3-4 difese contro 1.e4 altrettante contro 1.d4 le aperture eccentriche, e 3 linee con il Bianco (meglio non pensarci che a sentir parlare di stilare un nuovo repertorio mi sento male). Vado a Spararmi.laugh

28 Marzo 2010
9:32
forcamar
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Facendo una ricognizione delle circa 100 partite che giocai tra il 78 e l'82 la maggior parte delle vittorie le ho avute in mediogiochi senza donne, in mediogiochi in cui mi accollavo una struttura pednale rovinata, in finali di alfieri contrari (vinti tutti, boh! Poi li esaminerò meglio) o in finali in cui avevo il Cavallo contro Alfiere ed entrambi o almeno io struttura pedonale rovinata; ad es. nell'est indiana contro la variante classica non ho mai giocato il sitema Mar del Plata, ma la manovra Cc6-b8-Ca6- pedone a5-pedone b6, Ad7 spinta del pedone in a4 e spinta in F5: tutti gli avversari spingevano in d5 per far sloggiare il cavallo c6 e quando questi raggiungeva la casa c5 in seguito alla citata manovra cambiavano il loro Alfiere e3 sul mio Cavallo a questo punto in genere prendevo col pedone b6 (le poche volte che presi con quello in d6 ottenni solo un punto e mezzo in 2 partite: spingevo in e4, poi, dopo la manovra Ce8-d6, proteggevo il Cavallo con la D se necessario, infine mi sdoppiavo con c7-c6) seguita da Ta8-b8 e dalla spinta e5-e4). Mediogiochi/finali senza Donne in cui si rivelava decisiva la marcia del mio Re in territorio nemico per supportare l'attacco.

31 Marzo 2010
5:50
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Giuseppe Tarascio
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30 Novembre -0001
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il testo di Soltis e quello di Kmoch posso ottenerli in prestito; ho sbirciato da un amico anche il 2 volumi do Soltis Idee e analisi: ho letto il prologo ma mi sembra utopistico affermare che dopo aver esaminato il capitolo sull'apertura che ti interessa e studiato un paio di partite si sia in grado, con una semplice monografia, di padroneggiarla. Forse ci riuscirebbe lui che è un GM (ho letto che Agdestein ogni settimana faceva studiare una nuova variante o apertura a Carlssen sui database e giocandola online, che Lembit Oll sosteneva che con i database qualsiasi apertura si padroneggia in 2 settimane mentre Geller 30 anni fa sosteneva ci volesse almeno un anno e mezzo), io certamente no. Prima di rientrare nell'agone devo togliermi la ruggine seguendo il metodo consigliato dal Maestro Tarascio in questo modo spero anche di ottenere un elenco di difetti da eliminare o limare, nel frattempo studiare un libricino sui finali (o quello di Averbach "che cosa si deve sapere sui finali" o quello di Howell come sostiene Watson o la serie di 3-4 quaderni di Mednis insomma non più di 200 pagine), per la tattica (ho stilato un elenco di una 30ina tra libri e cd e penso di sceglierne pochissimi) forse l'ideale sarebbe procurarmi i 7-8 libri consigliati da Dan Heisman per inculcarsi il 97% dei 2000 pattern fondamentali di cui parla Dvoretsky (tuttavia, alcuni come quello di Ban sono introvabili e mi secca dovermi disperdere su così tanti testi) e l'enciclopedia yugoslava delle combinazioni (ho il volume degli anni 80 oltre ai vari test combinativi che si trovano in giro) e un altro di un maestro tedesco pubblicato lo scorso anno. Tuttavia nelle antologie di combianzioni manca un elemento essenziale: il falso positivo; ossia vi dovrebbero essere delle posizioni in cui la combinazione risulta essere fallace;

Calcolo delle varianti mi pare ci sia il terzo volume della Convekta, quello di Beim, quello di Aagaard (che sull'argomento ha compilato anche un cd chessbase), quello di Hertan, un capitolo di uno dei volumi di Dvoretsky (forse "attacco e difesa" o "pensiero creativo"), il libro sui finali di Pedone di Lamprecht mi pare per imparare a fissare nella mente le posizioni e valutare quelle risultanti dal calcolo; per la strategia More simple Chess di Emms e forse un altro. forse anche qualcosa sulla gestione del tempo in partita e sulla struttura del pensiero (magari ci fosse qualcosa di pratico e anche gustoso tipo il libro Winning Ugly scritto da un tennista americano). Obiettivo riuscire a trovare la soluzione (sia che la posizione implichi calcolo che valutazione/pianificazione in non più di 10/15′.

Leggere qualche partita di tornei recenti.

Penso che questo programma richieda 2-3 anni dedicandoci un paio d'ore al giorno. Dopo dovrò ritestarmi per incominciare a preparare un nuovo repertorio: 3-4 difese contro 1.e4 altrettante contro 1.d4 le aperture eccentriche, e 3 linee con il Bianco (meglio non pensarci che a sentir parlare di stilare un nuovo repertorio mi sento male). Vado a Spararmi.laugh

Leggi su pagina Strategia-Principianti le note sul "Metodo di studio", prima di spararti…cry

Playchess: Tarascio_Giusepp
8 Aprile 2010
9:15
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Giuseppe Tarascio
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30 Novembre -0001
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forcamar ha scritto:

La ringrazio di cuore. Sarà un punto di onore mettermi a lavorare su quelle pagine. o.


Volevo segnalarti che in Download Gratuiti-ELO 1500/2000- Tattica Evoluta, ho messo un database con esercizi tipo "TOCCA A TE!", come dicevo nel precedente post.

Playchess: Tarascio_Giusepp
9 Aprile 2010
2:24
Luciano
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23 Febbraio 2010
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Allora, proviamo a fare il punto su quello che dovrebbe essere un percorso di apprendimento efficace, quantomeno al livello elo a cui si riferiscono questi post.

1. Privilegiare lo studio del mediogioco rispetto alle altre fasi della partita: studio teorico dei principali temi strategici, partite modello, posizioni da analizzare, esercizi tipo ´tocca a te´, ecc.

2. Studiare la tattica: qui mi pare che il grosso del lavoro rimanga la soluzione di quiz relativi a posizioni reali di gioco.

3. Studiare i finali piú semplici e frequenti: diciamo almeno D+R vs R, T+R vs R, R+pedone vs R, T+R vs R e pedone/i, T+R+pedone vs T+R (almeno le posizioni di Lucena e Philidor)

4. Analizzare le proprie partite (possibilmente con l´aiuto di un Maestro: per esempio sfruttando l´opportunitá data da questo forum nella sezione partite).

Insomma mi pare di capire che a questo livello elo la prioritá sia quella di ragionare sulle partite e le posizioni, cercando di capirne i ´contenuti´ strategici e tattici.
A questo proposito chiedo: come conviene studiare una posizione? Conviene riportarla sulla scacchiera o é sufficiente lavorare sui diagrammi? Bisogna darsi un tempo massimo o conviene lavorare senza l´assillo del tempo? E´ meglio analizzare la posizione senza muovere i pezzi o farlo aiuta a memorizzare meglio i ´contenuti´ della posizione? A senso tornare a distanza di tempo su posizioni giá risolte per verificare/consolidare le proprie conoscenze o é preferibile affrontare sempre nuovi problemi?

9 Aprile 2010
3:23
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Giuseppe Tarascio
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30 Novembre -0001
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Luciano ha scritto:

Allora, proviamo a fare il punto su quello che dovrebbe essere un percorso di apprendimento efficace, quantomeno al livello elo a cui si riferiscono questi post.

A questo proposito chiedo: come conviene studiare una posizione? Conviene riportarla sulla scacchiera o é sufficiente lavorare sui diagrammi? Bisogna darsi un tempo massimo o conviene lavorare senza l´assillo del tempo? E´ meglio analizzare la posizione senza muovere i pezzi o farlo aiuta a memorizzare meglio i ´contenuti´ della posizione? A senso tornare a distanza di tempo su posizioni giá risolte per verificare/consolidare le proprie conoscenze o é preferibile affrontare sempre nuovi problemi?


A) Conviene riportare su scacchiera reale. Vi è una notevole differenza tra la tridimensionalità ed il monitor.
B)Personalmente, prima analizzavo muovendo i pezzi. Con l'esperienza, ho ridotto sempre più, sino ad eliminare completamente questa abitudine. Ma è lavoro di anni.
C)Sempre a livello personale. All'inizio, ad intervalli regolari rigiocavo le mie partite e controllavo le note che mettevo. Ogni nuova nota aggiunta era una gratifica: vuol dire che stavo migliorando!!kiss

Playchess: Tarascio_Giusepp
10 Aprile 2010
4:01
Luciano
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23 Febbraio 2010
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Un´altra piccola questione. Bisogna analizzare tutte le partite o ha senso concentrarsi soprattutto su quelle perse, per capire gli errori commessi e cercare di trovare le linee corrette?
Altro problemino: bisogna analizzare anche le partite decise da errori grossolani? Ma, visto che l´erroraccio normalmente risulta ben evidente, cosa vi si deve ´cercare´ e con che scopo occorre anlizzarle?

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