10:28
13 Maggio 2015
10:44
30 Novembre -0001
- Vi è una grande differenza tra "pensare" ed "avere dei dubbi". Nella maggior parte dei casi, uno scacchista PENSA solo durante i primi minuti subito dopo aver visto la mossa dell’avversario. Dopo, egli inizia a controllare le STESSE varianti più e più volte. Non contento, inizia a preoccuparsi sulle conseguenze, e cerca di trovare la mossa ideale al 100%, ed il ciclo si ripete all’infinito. Questo ciclo non ti aiuta per nulla! Crea solo confusione. Alla fine, dopo aver pensato alle stesse varianti, essersi preoccupato delle conseguenze, aver cercato invano la mossa perfetta, uno gioca qualcosa di ridicolo… e tu sai bene cosa accade...
1:07
13 Maggio 2015
Giuseppe Tarascio ha detto
- Vi è una grande differenza tra "pensare" ed "avere dei dubbi". Nella maggior parte dei casi, uno scacchista PENSA solo durante i primi minuti subito dopo aver visto la mossa dell’avversario. Dopo, egli inizia a controllare le STESSE varianti più e più volte. Non contento, inizia a preoccuparsi sulle conseguenze, e cerca di trovare la mossa ideale al 100%, ed il ciclo si ripete all’infinito. Questo ciclo non ti aiuta per nulla! Crea solo confusione. Alla fine, dopo aver pensato alle stesse varianti, essersi preoccupato delle conseguenze, aver cercato invano la mossa perfetta, uno gioca qualcosa di ridicolo… e tu sai bene cosa accade...
Sì, certo e mi è successo parecchie volte! Io però mi riferivo a quelle (rare) occasioni in cui veramente stai calcolando varianti complicate ed il tuo cervello mette il turbo (o toglie il freno, che è già tanto). Si tratta comunque di una sensazione soggettiva, forse è semplicemente quel momento in cui il tuo pensiero è ben organizzato e non si perde in "dubbi" e cicli infiniti. Sarebbe bello se fosse sempre così!
11:07
16 Agosto 2015
Un veloce intervento (meglio tardi che mai). Sai perchè hai perso la cognizione del tempo giocando il torneo? Perchè il nostro cervello in situazioni di intensa concentrazione (es. quando stai facendo qualcosa di molto avvincente, come vedere un bellissimo film, ascoltare la musica preferita, giocare a scacchi concentrato, eseguire degli esercizi di meditazione, o stare assieme con la persona che amiamo, eccetera eccetera) entra nella cosiddetta "onda alfa" che è l'attività cerebrale appunto tipica di queste situazioni, e quando il cervello è in onda alfa perde la cognizione del tempo che passa, per cui può capitare che passi molto tempo sull'orologio e a noi sembra che sia passato un minuto oppure il contrario. L'onda alfa non equivale a dormire ma al dormiveglia, lo stato che abbiamo al mattino quando suona la sveglia la spegniamo e ci giriamo "5 minuti" per capirci e poi vediamo che è passato un quarto d'ora e ci sembra impossbile.
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