3:38
20 Aprile 2013
L'altro giorno mi sono posto una domanda a cui io stesso non ho saputo rispondere: quand'è che effettivamente inizia il declino di uno scacchista? Mi spiego meglio: a quale età la sua mente non gli permetterà di avere una lucidità tale da permettergli di mantenersi ai propri livelli standard? 🙂
Grazie dell'attenzione
9:28
30 Novembre -0001
A quale età? Una domanda che vale per tutti gli sport, ma anche per qualsiasi attività umana!
Considerato che al momento (2013) abbiamo un Presidente della Repubblica che ha quasi 90 anni, verrebbe da rispondere:"Mai". Ma, ovviamente, sappiamo tutti che non è così.
Premesso che bisogna tenere ben distinte le esigenze di uno scacchista professionista da quelle di un dilettante, vediamo quali capacità psico-fisiche sono necessarie per una buona performance A TAVOLINO, per capire da soli quali di queste capacità sono influenzate dall'età.
1) Capacità fisiche.
Per resistere 5-6 ore seduto davanti ad una scacchiera, occorre una buona preparazione atletica. Se a questo aggiungiamo il doppio turno (nei tornei per dilettanti) e la mancanza di ossigeno (talvolta giochiamo tornei week-end in scantinati o sale simili) ci rendiamo subito conto che un quindicenne ha più chances di sopravvivenza di un 55enne!
2) Concentrazione.
Alekhine diceva che il suo punto forte era proprio la sua capacità di estraniarsi dal mondo circostante. Comunque, è ovvio che un uomo sui 40-50 anni, con problemi infra-settimanali di lavoro e famiglia ha "più pensieri in testa" di un quindicenne (senza offesa per questi ultimi: anche un brutto voto a scuola deconcentra, ma ci si può rifare alla prossima interrogazione…)
3) Motivazione
Questo ricorda il punto 2), ma ovviamente può essere influenzato da decisioni individuali. L'età comunque le influenza tantissimo: a 60 anni ho il problema di andare in pensione, non di passare di categoria!
4) Tempo da dedicare allo studio
Corro il rischio di essere ripetitivo!
Oltre a questi fattori, vi sono poi i fattori tecnici.
Quando ero giovane e NC, un Prima Nazionale mi disse:"Se studi la teoria, avrai una carriera scacchistica più lunga". C'è un notevole fondo di verità: il "praticone", tipo quello che arriva al titolo di Candidato Maestro solo perchè ha fatto una marea di tornei, senza una reale "comprensione" degli scacchi, di solito crolla per primo. E' anche vero, però, che la carriera scacchistica non ha solo due fasi (una in crescita, da giovani ed una in discesa, da anziani). Mi capita spesso di vedere giovani che partono bene ma poi si bloccano o addirittura "retrocedono" nelle capacità scacchistiche (colpa delle blitz, dell'abuso di motori, della mancanza di stimoli, dell'assenza di un insegnamento adeguato, colpa persino di "letture sbagliate" ecc.ecc.) e viceversa uomini maturi di 40-50 anni che hanno progressi notevoli (ovviamente, sto parlando sempre di dilettanti, sotto il titolo di Maestro).
In conclusione, non riesco ad identificare una soglia di anzianità valida per tutti. D'altra parte, è come in tutti i campi: ci sono ventenni idioti e settantenni arguti e lucidissimi: perchè negli Scacchi dovrebbe essere diverso?
Most Users Ever Online: 124
Currently Online:
16 Guest(s)
Currently Browsing this Page:
1 Guest(s)
Top Posters:
madame x: 501
Masterblaster: 235
Stefano Gemma: 202
pinkmoon: 146
DNApisano: 139
Luciano: 111
Member Stats:
Guest Posters: 3
Members: 7566
Moderators: 0
Admins: 1
Forum Stats:
Groups: 1
Forums: 1
Topics: 317
Posts: 4072
Newest Members: Lorenz
Administrators: Giuseppe Tarascio: 1932