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Concentrazione e apprendimento
14 Ottobre 2013
8:17
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reaper
brescia
Member
Members
Forum Posts: 54
Member Since:
4 Gennaio 2013
sp_UserOfflineSmall Offline

In internet ho trovato questo interessante articolo scritto da un dottore con un curriculum molto ampio.

" Nel cervello vi è un'intensa attività elettrica. Fu il dottor Hans Berger che per primo, nel 1929, ne descrisse i quattro tipi di ritmi o onde elettroencefalografiche, caratterizzate da diverse frequenze (o cicli al secondo):

Ritmo Beta (frequenza superiore a 14 hertz).
Ritmo Alfa (frequenza ca. 8-13 hertz). E' il ritmo del distacco dalla realtà esterna. Coincide col rilassamento e il calo dell'attività cerebrale. Nelle persone sane, non sotto stress, questo stato si genera automaticamente chiudendo semplicemente gli occhi. Questo stato fornisce il lasciapassare verso l'autocontrollo interiore e il pensiero creativo. Se associato a pratiche di visualizzazioni tale stato riesce ad avere una buona influenza a livello somatico.
Ritmo Teta(frequenza ca. 4-7 hertz).
Ritmo Delta (frequenza inferiore a ca. 3 hertz).

Lo studio del cervello degli scacchisti e dei campioni di memoria, effettuato tramite tecniche quali la PET o tomografia a emissione di positroni, indica che in molti casi si può raggiungere una notevole concentrazione mentale riducendo, anziché aumentando, il ritmo del cervello. Quando il cervello è rapido, la corteccia cerebrale è pronta a rispondere a una moltitudine di stimoli e a portare avanti diverse attività mentali. Al contrario, una riduzione del ritmo può favorire un'attività mentale selettiva e intensa.

I ritmi frenetici della società moderna, che ormai viaggia alla velocità di internet, inducono il cervello a restare molto attivo per eccessivi periodi di tempo, così che farà sempre più fatica a rallentare i propri cicli. Ciò, in altre parole, riduce la capacità di rilassarsi, di avere un sonno profondo e quindi di rigenerarsi instaurando la temibile escalation: stress negativo - insonnia - disturbi della memoria e della concentrazione - patologie- Inoltre, l'elevata attività cerebrale corrisponde, come abbiamo visto, a un'eccessiva attenzione verso l'esterno (supremazia dei sensi esterocettivi vista e udito), a scapito dell'ascolto dei bisogni del corpo. In un cero senso, ci si proietta "fuori dal corpo" riducendo così la sensibilità propriocettiva. Si genera così una dispercezione corporea ovvero una diminuita consapevolezza del proprio "io", in grado di agevolare pericolosamente i processi degenerativi. Apprendere e praticare attività rilassanti e propriocettive, quali ad esempio il massaggio e la corretta attività fisica, nonchè di visualizzazione, è di primaria importanza per contrastare l'intenso logorio della vita moderna. "
Mi sembra giusto citare la fonte : http://www.giovannichetta.it

Dottor Tarascio , ha mai sentito parlare di queste onde elettromagnetiche ?
A quanto pare se il cervello è sottoposto a determinate onde , allora sarà più facile la concentrazione e l'apprendimento di attività ?

15 Ottobre 2013
7:35
Avatar
Giuseppe Tarascio
Amministratore
Forum Posts: 1932
Member Since:
30 Novembre -0001
sp_UserOfflineSmall Offline

elvan93 ha scritto:

In internet ho trovato questo interessante articolo scritto da un dottore con un curriculum molto ampio.

" Nel cervello vi è un'intensa attività elettrica. Fu il dottor Hans Berger che per primo, nel 1929, ne descrisse i quattro tipi di ritmi o onde elettroencefalografiche, caratterizzate da diverse frequenze (o cicli al secondo):

Ritmo Beta
Ritmo Alfa
Ritmo Teta
Ritmo Delta

Dottor Tarascio , ha mai sentito parlare di queste onde elettromagnetiche ?
A quanto pare se il cervello è sottoposto a determinate onde , allora sarà più facile la concentrazione e l'apprendimento di attività ?


Non hai compreso bene quanto scritto nell'articolo.
Non è il cervello ad essere "sottoposto" a delle onde elettromagnetiche, ma il cervello è il "produttore" di tali onde, che EMETTE ALL'ESTERNO, e pertanto sono misurabili con strumenti appositi. Hai mai sentito parlare di "elettroencefalogramma"? Quando è piatto, sei morto! Quando sei vivo, si ha un tracciato caratterizzato da curve che si ripetono ciclicamente, come le onde del mare, ritmicamente. In base all'altezza di queste onde (pensa al mare, in tempesta o in una giornata senza vento) distinguiamo vari ritmi (contraddistinti da lettere dell'alfabeto greco: alfa, beta ecc.). Quando ci sono, invece, delle "punte" (onde non arrotondate) allora possiamo parlare di attività elettrica anomala, patologica (ad esempio nell'epilessia abbiamo punte molto alte, che si ripetono ad intervalli).
La domanda, quindi, va spostata alla seguente: possiamo modificare l'attività elettrica del nostro cervello? Sicuramente sì. Ad esempio, se obblighiamo una persona a non dormire per una notte intera, osserviamo alterazioni delle onde e dei ritmi (ad esempio, compaiono più punte, in soggetti predisposti). Oppure, se accendiamo una luce intermittente davanti agli occhi del soggetto (pensa ad un viale alberato illuminato, in città: camminando in auto, a velocità costante, il tuo cervello è influenzato da luce-ombra-luce-ombra. Se predisposto, questo può scatenere una crisi epilettica).
Ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con lo scacchista...
Però, soggetti allenati con tecniche di meditazione profonda (yoga, ad esempio) mostrano all'elettroencefalogramma delle modifiche ai loro ritmi. Non è un caso, dunque, se molti scacchisti professionisti hanno psicologi nel loro team (Vladimir Kramnik è il più famoso esempio: si presenta spesso in sala torneo accompagnato da uno psicologo.). Altri, però, modificano il loro status psicologico con tecniche mutuate da altri sposrt (Spassky giocava a tennis, prima di una partita. Petrosian era un pugile).
In italiano c'è un testo che cito volentieri: Maestro Renato Tribuiani "Il massimo rendimento negli scacchi". Tribuiani è stato allenatore nazionale di rugby, oltre che Maestro e Formatore di Istruttori (feci un corso con lui, una decina d'anni fa).

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