8:56
21 Marzo 2014
... allora il dubbio si trasforma in sfrenata curiosità :
se i campioni di oggi non sono figli dell'avvento dei motori, allora siamo tutti contenti, e gli scacchi sono ancora salvi, ma allora se il loro gioco non è costruito con l'ausilio dei motori, se è il proseguo dei campioni del XX secolo, come mai il loro livello è inferiore ai campioni del passato (come dice M. Branca)? siamo davanti ad una involuzione del gioco? di solito col progresso del gioco si dovrebbe passare a giocatori piu' forti e piu' completi, avendo potuto attingere dall'esperienza dei predecessori,  siamo invece solo in un decennio di "schiappe" e dobbiamo aspettare che nasca un nuovo karpov o kasparov?
se non e' cosi scontato che andando avanti si hanno giocatori piu' forti allora è vero che i  2K  avrebbero suonato i 2800 di oggi, come nel calcio, non è che chi e' nato dopo maradona è piu' forte di maradona... mah... Aleckine non puo' rinascere, possiamo solo aspettare...
un'ultima curiositÃ
ma loro sono consapevoli di essere inferiori? perche' avevo letto che qualcuno (nakamura?), aveva detto... 'appartengono al passato'... con un certo snobbismo... ritenendosi oramai piu' avanti nel gioco di oggi.
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9:04
30 Novembre -0001
11:40
23 Agosto 2014
antonio.p ha detto
... allora il dubbio si trasforma in sfrenata curiosità :
se i campioni di oggi non sono figli dell'avvento dei motori, allora siamo tutti contenti, e gli scacchi sono ancora salvi, ma allora se il loro gioco non è costruito con l'ausilio dei motori, se è il proseguo dei campioni del XX secolo, come mai il loro livello è inferiore ai campioni del passato (come dice M. Branca)? siamo davanti ad una involuzione del gioco? di solito col progresso del gioco si dovrebbe passare a giocatori piu' forti e piu' completi, avendo potuto attingere dall'esperienza dei predecessori,  siamo invece solo in un decennio di "schiappe" e dobbiamo aspettare che nasca un nuovo karpov o kasparov?
se non e' cosi scontato che andando avanti si hanno giocatori piu' forti allora è vero che i  2K  avrebbero suonato i 2800 di oggi, come nel calcio, non è che chi e' nato dopo maradona è piu' forte di maradona... mah... Aleckine non puo' rinascere, possiamo solo aspettare...
un'ultima curiositÃ
ma loro sono consapevoli di essere inferiori? perche' avevo letto che qualcuno (nakamura?), aveva detto... 'appartengono al passato'... con un certo snobbismo... ritenendosi oramai piu' avanti nel gioco di oggi.
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Nakamura è solo chiacchiere. 1.5 a 3.5 contro Kasparov nel torneo lampo di Saint Louis. Ed è considerato il miglior giocatore lampo del mondo. Sto seguendo la partita. Per me vince ancora Karjakin!
4:49
15 Gennaio 2016
Effettivamente rimasi sconvolto dalla prestazione di Kasparov al torneo di Saint Louis.Finì terzo alla fine , e dopo anni di astinenza dalle competizioni ufficiali . come è possibile che un Caruana sia talmente " inferiore" ad un giocatore anziano come Kasparov proprio negli scacchi lampo che richiedono più freschezza mentale e, presumo, giovinezza rispetto a quelli a cadenza standard? Karpov avrebbe fatto una prestazione simile a quella di Kasparov ?Â
12:00
23 Agosto 2014
Come dice Al Capone in Gli intoccabili, "Sei solo chiacchiere e distintivo". A parte gli scherzi mi viene in mente solo una partita di Kasparov col Nero che gioca una Est-Indiana contro Caruana. Lo ha annientato. C'è in Youtube. Ma la Est-Indiana non è stata abbandonata perché ormai si sono svelati tutti i segreti di questa apertura? E La Wesley So - Nakamura nella quale il Bianco si becca un attacco micidiale? Ripeto. Rispetto ai giocatori del passato questi qua sono delle scarpe!
9:03
20 Febbraio 2012
Decimo turno vittoria in puro stile Carlsen: finale che sembrava pari. Il Nero sotto costante pressione, per la tensione o la stanchezza, commette delle imprecisioni in un momento in cui ha minore spazio per manovrare (e quindi senza margine per porre rimedio) e finisce per perdere. Korchnoi disse che Carlsen vinceva stremando gli avversari, ma che non sapeva stabilire bene se fosse perché era effettivamente più forte.
Per quello che vale la mia opinione io non credo che i segreti dell'Indiana di Re siano stati svelati, ma piuttosto ritengo abbia ragione Nunn quando dice che oggigiorno si preferiscono difese più flessibili e ricche di piani, come la Nimzo-Indiana. Obiettivamente il Nero ha molte meno scelte nell'Est-Indiana. È un po' quello che è accaduto al Dragone. È validissima come difesa (molti erano di un altro parere, altri, come Reshevsky che meriterebbe uno studio attentissimo, diceva che era l'unica siciliana degna di essere giocata per vincere!), ma anche nelle linee supermoderne ecc è difficilissima da padroneggiare col Nero, servono nervi d'acciaio.Â
9:17
30 Novembre -0001
Non è questione di nervi; per giocare l'Est Indiana, occorre una preparazione teorica eccessiva. Kasparov dedicava un'ora al giorno, da quando aveva 13 anni, per poterla giocare! E' apertura adottabile solo dai professionisti, completamente da sconsigliare a dilettanti come noi.Â
9:35
20 Febbraio 2012
Quanto ai segreti...Botvinnik indica una variante dell'Est-Indiana nell'attacco Saemisch che a tutt'oggi è inesplorata. Ne parla nei commenti alla Botvinnik-Larsen, 1970, nel terzo vol. partita 392 se ricordo correttamente. Ho controllato con un rapporto di apertura: è stata giocata solo due volte, due patte molto veloci, ma c'era tantissimo da giocare. Le analisi di Botvinnik si fermano al principio del mediogioco. Nessuno ha approfondito quella linea, eppure Botvinnik ne era entusiasta!!Â
Vero, richiede una preparazione esorbitante.
4:41
25 Febbraio 2010
Sul tema dell'Est-Indiana, mi ricordo che parlandone durante un torneo col MF Negrini di Bologna lui mi disse che la sconsigliava ai suoi allievi in quanto può essere buona se il Bianco permette il classico attacco sull'ala di Re ma nelle varianti dove il Bianco non lo permette, un giocatore normale può incontrare grosse difficoltà Ed in effetti, tranne qualche raro caso ( Nakamura, a d esempio, ma lui ha giocato anche 1 e4 e5 2. Dh5) ad altissimi livelli non la si incontra quasi più.
Per controbattere l'Est Indiana ho sempre fatto ricorso ad un sistema poco conosciuto, non so se esistono libri sull'argomento, che è stato consigliato da Tatai in un vecchio articolo sulla defunta rivista "Tuttoscacchi" e che poi ho trovato nelle partite del GM Uhlmann e successivamente in parecchie partite del GM Seirawan e del GM Alburt: il sistema Averbach.
Contro questo sistema il Nero ha grossissime difficoltà ad ottenere un gioco aggressivo e deve impegnarsi in lunghe lotte posizionali che non sono certo quelle che il Nero ( principiante) vorrebbe ottenere.
Anche in questo caso, se il Nero vuole ottenere un gioco attivo, deve dedicare molte ore allo studio della variante, cosa difficilmente propronibile per un amatore. Il che, indirettamente, conferma quanto detto dal M. Tarascio.
6:22
20 Febbraio 2012
Nei matches di campionato del mondo la Spagnola è sempre stata assoluta protagonista, per l'inesauribile ricchezza di temi ecc. La stessa cosa non si può dire dell'Est-Indiana, che pure è molto ricca. Curiosamente Petrosian ai suoi allievi (a tutti i livelli di gioco, ma si presume che fossero bravi e degni di un maestro simile) faceva studiare entrambe, come base "culturale", proprio per la ricchezza di temi strategici e tattici. Petrosian giocava rarissimamente la Spagnola, ma la conosceva a perfezione. La giustificazione di un tale consiglio risiede, mi pare di capire, nel fatto che, per es. nella Spagnola, var. chiuse, spesso le strutture pedonali presentano temi simili a quelli della famiglia Benoni, ma più in generale il problema del controllo del Centro è molto sofisticato e quindi consente di capire varie strutture pedonali che si ritrovano in molte altre aperture-mediogiochi ecc. La ricchezza strategica è tale che se si padroneggia la Spagnola, indubbiamente, si capiscono gli scacchi. Altri giocatori, mi vengono in mente Geller (soprattutto), e, ovvio, Fischer, Kasparov, Stein, Tal giocavano da virtuosi entrambe. Perché Geller in particolare? Perché dopo aver giocato una vita l'Est Indiana la lasciò. Troppo pericolosa, perché non sana posizionalmente. Lo confidò ai colleghi negli anni 60. Sarà un'opinione discutibile, ma a pensarla come lui erano anche Benko, Korchnoi e Reshevsky (che però la giocava volentieri!!). Questione affascinante, moltissimo, a mio parere...ma lontanissima dalle esigenze di un qualsiasi dilettante.
12:10
23 Agosto 2014
Dunque cercherò di spiegare quale è, in questa variante definita principale, il grande problema, sia per il Bianco che per il Nero.Â
r1bq1rk1/pppnn1bp/3p4/3Pp1p1/2P1Pp2/2N2P2/PP2BBPP/2RQNRK1 b - - 0 13
La difficoltà del capire questa posizione risiede nel fatto che il Nero, a cui tocca muovere, ha diversi schemi a disposizione, secondo me tutti buoni da seguire, e il Bianco deve conoscere ogni dettaglio sul come controbattere. Nel calcolo e nella memoria umana spesso si formano delle voragini dato che è impossibile ricordarsi tutte le possibilità , anche perché la maggior parte buone.
Vediamo quali sono i piani a disposizione del Nero, le sequenze possibili, e capirete che NON giocare l'Est-Indiana, almeno per quanto riguarda questa variante, è una sciocchezza. E' una posizione talmente ricca di possibilità da perdersi. E non sempre il Nero intraprende un attacco sull'ala di Re ma può diversificare anche sull'Ala di Donna.
Posizione dopo la 13esima mossa del Bianco 13. Tc1.
Possibili schemi a disposizione del Nero.
Setup Tf7-Af8-Tg7.
Setup Tf6-Af8-Tg6
Setup Rh8-Tg8-Af8
Setup Rh8-Tg8-Af6
Setup Rh8-Tg8-h5-Ah6
oltre alle scelte di giocare subito 13. ... h5 e vedere come risponde il Bianco. Da non sottovalitare nemmeno la spinta 13. ... a5 e addirittura 13. ... b6.
Questa serie di possibilità dà luogo a migliaia di posizioni perfettamente giocabili. Personalmente quando spostavo legna da una parte all'altra della scacchiera. giocava sempre l'Est-Indiana!
10:24
20 Febbraio 2012
Ci sono anche altre possibilità per il Nero:Â
la brutale Tf6-Th6-De8 seguita da Dh5
la più giocata Cg6-Cf6-h5-g5
13...a5, con l'idea ...Cc5, non è eccezionale: viola il principio di non giocare dove si è più deboli. Il piano è di giocare sulle case scure, ma qui non è così efficace come in altre linee (il Centro Petrosian, per es.), aiuta solo il Bianco, che dopo b3, a3, poi b4 e c5 (piano lento, è vero, ma in genere il Bianco ha il tempo di eseguirlo) premerà con forza proprio lì sul lato di Donna.
Col Bianco giocava così anche Korchnoi; in molte occasioni ha preferito altri seguiti a 13.Tc1, ma la sostanza non cambia. Oggigiorno giocano questo piano il GM Kacheishvili e i suoi studenti Alex Lendermann e Irina Krush. Le loro partite sono autentiche partite modello. E il Nero deve essere precisissimo per evitare che il Bianco dilaghi in ogni settore della scacchiera. Ma se il Bianco commette un errore infinitesimale il Nero salta alla gola del Re.Â
Io non gioco la var. classica contro l'Est Indiana, non me lo sognerei mai, perché è incommensurabile alla mia preparazione-competenza, ma la conosco come dovrebbe conoscerla a mio parere chiunque ami gli scacchi, e ho studiato queste linee, ed altre, per cercare di capire COME deve giocare il Bianco quando dispone di un vantaggio di spazio e i pezzi disposti più armoniosamente rispetto a quelli dell'avversario.Â
Molti giocatori famosi di Est Indiana evitano la var Mar del Plata e giocano altro, come 7...Cbd7 (lo fa Svidler, ad es.) ecc o scelgono 6...Ca6 (un'idea di Glek, molto interessante), o addirittura cambiano con 7...exd4 (Grischuk talvolta gioca così).
Benko (nel suo magnifico My Life, Games and Compositions) dopo 8...Ce7, posizione che è il "cuore e l'anima" dell'Indiana di Re, commenta così:
Mi hanno spesso chiesto: "Ma perché il Bianco dovrebbe consentire al Nero un fortissimo attacco sul suo Re?" Domanda importante. La risposta risiede nell'importanza dei vantaggi a lungo e a breve termine. A breve, il Bianco può distruggere il lato di Donna e vincere, il Nero può decapitare il Re bianco. Comunque, il vantaggio a lungo termine rimane del Bianco, che prende il sopravvento nella maggior parte dei Finali. Potremmo dire che il Nero accetta di giocare con un handicap in Finale (come quando si gioca con giocatori deboli e si dà loro il vantaggio di un Cavallo o una Torre); potete immaginare quanto ciò facesse piacere a me e ad altri come me che ritengono che il loro Re non sarà mai raggiunto. Ma, sfortunatamente, questa variante è stata analizzata ad una profondità tale che certe linee non consentono un gioco originale fino alla 30esima mossa o anche oltre. Tali discussioni teoriche non sono di mio gusto, ma quando giocai questa partita era il 1960 e le cose stavano diversamente.
Benko giocava addirittura 11.g4!? che sbatte la porta in faccia al Nero, e quantunque entrambi abbiano pari possibilità , il Nero (specie se è uno, come ce ne sono a legioni, che gioca l'Est-Indiana per bloccare e attaccare con la pawn storm a Est) non sarà felice di giocare questo tipo di posizioni.
Altra considerazione, valida anche per la Grunfeld: il Nero sceglie l'Est Indiana o la Grunfeld, ed è il Bianco che DECIDERA' cosa si gioca. Ogni variante che sceglie è giocabile per il Nero, ma quante linee deve essere pronto ad affrontare?
Però, stiamo divagando dal topic...
5:13
15 Gennaio 2016
Gentilissimi Maestri  e Leonardo, quale " apritore" di questo Topic vi assicuro che le vostre idee e la vostra conoscenza, per quanto divaganti dal titolo, sono più che ben accette! A questo punto , dato che avete iniziato voi,divagherò ancor di più , facendo una domanda che non piacerà al Maestro Tarascio ( giustamente ) ma che purtroppo non riesco a non fare. Faccio una premessa .So bene che per i dilettanti ( da 0 2000) le aperture sono l'ultimo problema poiché c'è molto altro su cui soffermarsi e da consolidare ma, sentir dire a dei Maestri intorno ai 2200 elo  che " l'est indiana" è troppo difficile perfino per loro mi crea non pochi scompensi emotivi . Supponendo per assurdo che un neofita studioso, analizzando ( per modo dire) diverse partite di G di giocatori più o meno forti scelga una sorta di repertorio provvisorio in cui cadono esattamente queste aperture " proibite", e supponendo ancor più per assurdo che, grazie ad esse, egli riesca a far " carriera" scacchisticamente parlando ( prendendo qualche categoria nazionale grazie al basso livello di gioco avverdario) arriverebbe ad un punto ( supponiamo 1N, se fortunato ) in cui capirebbe che il suo gioco non è più sufficiente in quelle determinate scelte di repertorio e si troverebbe a dover cambiare totalmente modo di giocare.  Forse avrò capito male, e , non sia mai, non sto chiedendovi consigli di apertura , ma semplicemente capire quali sono i sistemi più " gestibili" da dilettante.  La mia paura è quella di imparare " troppo poco su troppe cose " o , diametralmente, " troppo su una sola cosa "... Non so se sono stato chiaro e, ovviamente, da giocatori del vostro calibro accetterò ogni forma di critica .Â
1:42
23 Agosto 2014
E' vero che stiamo un attimino divagando, ma il maestro Tarascio capirà . Si parla di scacchi ed è stupefacente leggere i problemi e le comprensibili paure dei dilettanti (come se io non lo fossi!). Personalmente ho un solo consiglio da darvi. Lasciate perdere i libri di aperture, lasciate perdere le ultime novità teoriche e concentratevi sui principi che reggono le aperture. Così facendo poi le mosse le trovate senza nemmeno studiare un libro su questa o quella apertura. Ho spesso consigliato quello che ritengo il più bello ed istruttivo libro sugli scacchi. Di Bronstein, torneo dei GM 1953. Spiega le aperture non con complicate varianti ma semplicemente sottolineando le idee. Eccone solo un piccolo esempio.
Partita Taimanov - Smyslov Catalana
1.d4 Cf6 2.c4 e6 3.g3 d5 4.Ag2 d:c4 5.Da4+ Ad7 6.D:c4 Ac6 7.Cf3 Ad5 8.Da4+ Dd7 9.D:d7+
Commento di Bronstein: "Tutte le possibili ritirate della Regina avrebbero permesso 9. ... c7-c5 mossa con la quale il Nero risolve i due problemi FONDAMENTALI della Catalana. Lo sviluppo dell'Alfiere di Donna e il contrattacco sul Pedone d4."
Tutto qui per imparare la Catalana. Niente altro. Due principi da seguire, poi le mosse vengono automatiche. Io ho sempre studiato in questo modo. E' solo un consiglio se volete migliorare anche perché quello che va bene per un giocatore non si addice ad un altro!
11:49
22 Gennaio 2013
2:57
15 Gennaio 2016
9:05
30 Novembre -0001
Magnus Carlsen ha lasciato una lezione imperitura, come evidenziato da Garry Kasparov su Twitter:"Congratulations to Magnus! His lack of preparation angrtrf the goddess Caissa, but not enough to drive her into the drab Karjakin's arms."
Traduciamo.
"His lack of preparation" la sua scarsa preparazione teorica in apertura è il cuore dell'insegnamento di Carlsen, che rimarrà iscritto sul granito con la punta di un diamante.
Il pluri Campione del Mondo ci ha mostrato come si diventa forti a Scacchi: comprensione delle posizioni, valutazione obiettiva, protezione (i pezzi di Magnus si difendono sempre l'un l'altro), iperprotezione (intesa modernamente, non alla Nimzowitsch: Carlsen protegge soprattutto le case che ritiene "focali", critiche), blocco preventivo dei piani avversari (anche qui, blocco inteso modernamente, non alla Nimzowitsch: profilassi!! Se notate, quando Karjakin ha tentato di rendere tagliente il gioco, i suoi entusiasmi sono stati subito smorzati), tecnica nel finale.
Ora, so già cosa dirà qualche venditore di chess engines:"Coi soldini vinti, Carlsen potrebbe comprarsi VESUVIUS, il mio motore che erutta varianti a tutto spiano". La mia replica è:"Una pernacchia seppellirà tutti i fanatici Cretini dei motori scacchistici".
10:25
20 Febbraio 2012
Tutto vero. Verissimo. Complimenti a Carlsen che è straordinario e bla bla bla. Lasciamo stare che lo spareggio è stato con partite rapide-semilampo o cadenza solo di poco superiore, come quelle che si giocano tra amici. Io, che non capisco evidentemente abbastanza di scacchi, rimango perplesso. Giuseppe, vorrei chiederti se puoi gentilmente spiegarmi una cosa. Prendiamo l'ultima partita, l'unica siciliana giocata. Devo ancora analizzarla (ma poi, ovvio, mi affiderò alle analisi che certamente compariranno su chessbase ed altri siti, dove qualche GM si prenderà la briga di spiegarci cosa è accaduto), ma appena ho visto 5.f3 mi è venuta in mente all'istante la Lombardy-Fischer, quella di My 60 Memorable Games. Il giudizio di Fischer (la mia sarà una fissazione, ma per me il suo giudizio ha un peso colossale, anche se a volte alcuni sono stati un po' troppo "perentori", come sul Dragone o sul Gambetto di Re ecc) non è lusinghiero. Il tentativo di instaurare il Maroczy Bind, se il Nero replica con energia, deve fallire. Carlsen, come fa sistematicamente, evita le linee principali, sceglie un seguito dubbio, l'avversario tentenna e lui prende il sopravvento. Non è casuale che la coordinazione dei pezzi del Bianco nel Maroczy sia fantastica: ha un grip formidabile sulla casa d5, maggiore spazio, maggiore mobilità ...nelle mani di un gigante del gioco come Carlsen è abbastanza. Ma è lecito essere scettici? Gli scacchi sono un confronto di idee e di abilità nel valutare logicamente ciò che risulta dalle scelte che facciamo. Scelte che spesso sono già state valutate da altri grandissimi esperti prima di noi, che ce le hanno spiegate, che ce le hanno raccontate, appunto, in "partite da ricordare". Come diceva il Maestro Branca in un commento sulla videolezione sulla partita italiana...ma perché oggi i GM di vertice giocano in un modo in cui 50 o 100 anni fa i giocatori di vertice non avrebbero assolutamente giocato? Sarò un inguaribile romantico, ma ho l'impressione che un Carlsen, con le sue scelte "coraggiose" e l'iperprotezione modernamente intesa, e via discorrendo, avrebbe grossi, grossissimi problemi con diversi giocatori del passato. Nella partita citata il Nero gioca in un modo così "classico" che fa sembrare tutto incredibilmente naturale...
11:50
30 Novembre -0001
A me, l'idea 5.f3 piace tantissimo. Purtroppo, tifo per Carlsen...Nota che ho messo in nota una sola partita, giocata da Storey, noto per le sue aperture "eccentriche" (col Nero gioca 1...g6 (The Sniper) come antidoto universale contro tutti i sistemi del Bianco! Ma non è Campione del Mondo, nonostante tutta la teoria che conosce ed inventa!  Â
12:57
20 Febbraio 2012
Piace a molti, a quanto pare. Controllando con chessbase 5.f3 risulta essere un'arma quasi esclusiva di alcuni forti Maestri contro le super teorizzate linee della Sic. Aperta con 2...d6. L'hanno giocata anche Ivanchuk, Short, J.Polgar e altri. Chi la usa, presumo, prepara dei piani a casa studiando le partite (non tantissime, ma di qualità ; molto utili quelle degli specialisti!) e cercando miglioramenti ecc. Senz'altro una sorpresa per Karjakin (in una rapid, poi), che evidentemente non aveva niente di preparato...ha giocato in maniera assai "diversa", rispetto ai suoi molteplici predecessori. Ma io conservo l'opzione dello scetticismo. Il Nero ha troppa libertà , per i miei gusti. Ma Carlsen è un'altra storia: uno dei suoi maggiori punti di forza (tecnica a parte) è l'esperienza...lui SA perfettamente come portare l'avversario dove vuole lui.  Ma non funziona sempre. E gli esempi sono molti...quindi rimango scettico. E intanto Carlsen è il campione!!
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