10:04
23 Febbraio 2010
Ho finalmente iniziato a giocare la Siciliana di N e mi sto trovando molto bene rispetto alla Scandinava, che giá giocavo da tempo su 1.e4, ma con crescente insoddisfazione.
Al mio livello mi giocano spesso 2.Ac4, che non ho trovato nel repertorio. Io di solito proseguo con 2...Cc6 e dopo 3.Cf3 sono tentato da 3...Ca5 che costringe l´A campochiaro a lasciare la diagonale a2-g8.
Due domande:
1. Qual é la risposta migliore del N a 2.Ac4
2. Nella linea che ho descritto sopra (1.e4 c5 2.Ac4 Cc6 3.Cf3), ha senso 3...Ca5?
10:34
30 Novembre -0001
Il fascino della teoria delle aperture sta nella sua complessità. Ma il nostro cervello è in grado sempre di navigare nelle varianti, se ha una bussola. Nella Siciliana, la bussola è rappresentata dalla spinta ...d5, che rappresenta il suo goal.
Dopo 1.e4 c5; la mossa 2.Ac4 rappresenta un rozzo ma diretto tentativo di opporsi al piano principale del Nero. Ma allora, perchè non è giocata più spesso? Perchè non segue il Principio delle Opzioni, secondo il quale è sempre meglio non fare mosse "compromettenti" in apertura. Qui il Bianco si è compromesso, dando un'informazione utile al Nero: l'alfiere campochiaro ha già scelto la diagonale su cui disporsi! Pertanto, ha rinunciato a tutti i piani (ad esempio) correlati ad Ab5 (Rossolimo).
Ok, ma la domanda era: come reagire col Nero?
Il modo dipende dal sistema Siciliano che scelgo. Se adotto la Taimanov o la Kan, ad esempio, giocherò e6/Cf6 e poi ...d5!, punendo l'uscita prematura del Nero. Se uso il Dragone, giocherò prima g6/Ag7 e poi e6/Cge7 ed infine sempre ...d5!
E se gioco la Sveshnikov o la Kalashnikov o la Najdorf, tutti sistemi con la mossa ...d6? Anche in questo caso, potrò tranquillamente seguire il mio setup preferito. Ad esempio 2...Cc6 (voglio giocare in stile Kalashnikov) 3.Cf3 Cf6 (se il Bianco avesse giocato la naturale Cc3, invece di Ac4, oltre a controllare la casa d5 avrebbe protetto il pedone e4) 4.d3 Ag4. Nota che sto giocando come nella Variante di Mosca contro 3.Ab5 (confronta repertorio). 5. 0-0 e6. Il Nero ha un comodo sviluppo e poi giocherà ...d5, raggiungendo una piena qualità.
P.S. sull'orribile 3....Ca5 non spreco parole. La punizione della prematura Ac4 è la tematica spinta ...d5! e non il cavallo sul bordo scacchiera!
11:14
30 Novembre -0001
Hai ragione! Ho saltato mentalmente …d6.
Dunque: 1.e4 c5 2.Ac4 Cc6 3.Cf3 d6 4.0-0 Cf6 5.d3 Ag4 (anche …e6 va benissimo) 6.Cbd2 e6
<a href="javascript:x=(screen.width-528)*(0.5)<<0;y=(screen.height-528)*(0.5)<r2qkb1r/pp3ppp/2nppn2/2p5/2B1P1b1/3P1N2/PPPN1PPP/R1BQ1RK1 w kq – 0 7
L'importante è capire il significato della mossa Ac4 e della reazione nera ...d5.
7:14
30 Novembre -0001
Volevo aggiungere delle indicazioni di carattere pratico al precedente post su 1.e4 c5 2.Ac4 (oppure 2.Cf3 Cc6 3.Ac4).
Il Bianco vuole giocare un piano semplice: arroccare e poi eventualmente Te1. Dunque, rinuncia alla spinta d2-d4, almeno temporaneamente, riservandosi di prepararla meglio con c3, ad esempio. Meno teoria e sviluppo rapido: non è una strategia da GM, ma tra noi dilettanti è schema molto usato.
Come reagisco io, quando me la giocano online?
Come premessa, occorre considerare che, non essendoci più il cambio c5xd4, l'Af8 difficilmente avrà vita facile sulla diagonale f8-b4. Quindi, appare ragionevole lo sviluppo in fianchetto. Abbiamo due schemi che possono esserci utili in TUTTE le Siciliane Chiuse (ossia quelle in cui il Bianco non gioca d4):
1) SET-UP RUSSO (aggressivo):
r1bq1rk1/pp2npbp/2np2p1/2p1p3/4P3/3P4/PPP2PPP/RNBQKBNR w KQ - 0 1
2) SET-UP RUSSO MODIFICATO (solido)
r1bq1rk1/pp2npbp/2npp1p1/2p5/4P3/3P4/PPP2PPP/RNBQKBNR w KQ - 0 1
Nel primo caso il piano del Nero sarà h6,Ae6,Dd7. Nel secondo (lo preferisco, perchè più adatto al mio stile di gioco), in cambio del controllo della casa d5 il Nero avrà problemi con l'Ac8, sviluppabile via b6 e Ab7.
Vediamo qualche variante, dopo 1.e4 c5 (controlla d4) 2.Cf3 Cc6 (controlla d4) 3.Ac4 g6 4.0-0 Ag7 (controlla d4) 5.Te1 e6 6.c3 Cge7 7.d4 (sto facendo giocare d4 al Bianco, perchè se non lo gioca il Nero raggiunge il suo setup ad occhi chiusi) cxd4 8.cxd4 d5! Posso fermarmi qui, perchè le idee del Nero sono evidenti:
a) controllo casa d4 con c5,Cc6 ed Ag7
b) spinta tematica in d5, preparata con ...e6, al fine di punire la prematura uscita dell'Af1 in c4.
Insomma, quando vedi l'alfiere in c4, pensa subito:"Devo fare ...d5, devo fare ...d5".
2:11
23 Febbraio 2010
Dopo aver attraversato indenne il malfamato quartiere dei Barbieri (quelli che alla seconda mossa lanciano la D all´attacco e pretendono di darti matto in 4...) sto attraversando la palude degli Ippopotami...
Di solito i pachidermi, al mio livello, sono piuttosto innocui e rimangono a sonnecchiare nel loro fango finché una spinta di rottura non li sconquassa. Tuttavia, visto che il sistema Hyppo sembra avere dignitá teorica, volevo sapere qual é il modo migliore di affrontarlo di B (1.d4)
8:45
30 Novembre -0001
Un buon argomento per una (o più) Videolezione.
Nell'attesa, ti anticipo che, in linea di massima, l'atteggiamento psicologico giusto consite nel non cercare mai "demolizioni" immediate quando l'avversario usa sistemi secondari. Cedere il centro (come fa l'Ippopotamo) di per sè non porta alla sconfitta immediata, ma offre al Bianco la possibilità di sistemare in maniera ottimale i pezzi e di controllare case importanti. Il problema, dunque, non diventa "come devo attaccare?" ma "quale strategia adotterà il Nero per liberarsi?". E questa è già una situazione piacevole...
10:04
25 Febbraio 2010
Visto che Tarascio si è perso nei mari del sud, ne approfitto per spadroneggiare con un mio post piuttosto lungo.
INTRODUZIONE: AIUTO! UN REPERTORIO!
Se navigate un po’ per la rete e visitate qualche sito scacchistico, la domanda che trovate più di frequente è: come costruisco il mio repertorio di aperture?
Non è una domanda sciocca. In fin dei conti a volte non raggiungiamo il finale, qualche volta non abbiamo neppure un centro partita ma l’apertura… quella è una fase che incontriamo sempre.
Inoltre, al ritmo di gara di 40 mosse in 2 ore, abbiamo circa 3 minuti per mossa. Se conosciamo l’apertura e se la possiamo giocare velocemente, risparmiamo quel tempo che ci sarà utile nel centro partita.
Quindi la domanda è più che lecita, ma le risposte?
Il fatto stesso che le risposte siano le più disparate e diverse le une dalle altre dimostra che la domanda è complessa e la risposta molto difficile. Inoltre bisogna sempre stare molto attenti a chi dà queste risposte.
CHI INSEGNA A CHI?
Nel primo secolo del Cristianesimo, di fronte all’imperversare delle eresie, piccole o grandi, che si stavano diffondendo, Tertulliano suggeriva ai cristiani di fare una semplice domanda a chi pretendeva di insegnare loro qualcosa: Chi siete?
La domanda non era da poco dato che essa implicava sapere di chi erano stati discepoli, dove avevano imparato le dottrine che insegnavano, quali studi avevano fatto ecc. ecc.
Mutatis mutandis la stessa domanda può essere applicata a chi pretende (a torto o a ragione) di insegnarvi qualcosa. Chi è questo presunto insegnante?
Una prima domanda che potete porgli è: hai una qualsiasi categoria? Non che le categorie siano significative per illustrare la capacità di insegnare, piuttosto testimoniano che questa persona ha giocato dei tornei e quindi sa cosa significa affrontare il gioco agonistico. Inoltre la categoria dimostra che questa persona ha usato con successo su di sé quegli insegnamenti che ora vuole trasferire a voi. Non importa se è terza nazionale o candidato maestro, importa che i suoi metodi siano validi all’atto pratico.
Così come voi non prendereste lezioni di guida da un neo patentato o da uno che ogni volta che usa la macchina fa un incidente, allo stesso modo sarebbe sciocco farsi insegnare qualcosa da chi dimostra di non sapere giocare a scacchi. Purtroppo il WEB è pieno di millantatori, di persone che scrivono di battere regolarmente MF e M con i loro metodi ( ma senza fornire riscontri oggettivi) per poi fallire miseramente in qualche torneo ufficiale dove la fuffa ( aria fritta, in dialetto milanese) non conta perché i risultati parlano un linguaggio non opinabile.
Se qualcuno vi dà dei consigli deve innanzitutto dimostrare di essere in grado di darli. Controllate chi è sul sito della FSI, quali sono le sue credenziali e, soprattutto, non fidatevi mai di chi vi propone soluzioni miracolose.
QUALI APERTURE? IL “RAGIONEVOLMENTE SENSATO”
I suggerimenti che seguono non sono miei, ovviamente, ma del GM Lars Bo Hansen
Veniamo al discorso che ci interessa: quali aperture giocare?
Innanzitutto devono essere aperture ragionevolmente sensate. Se avete intenzione di giocare dei tornei o semplicemente di migliorare il vostro Elo, giocate aperture che abbiano un fondamento logico. Nessuno migliora partendo da un cattivo repertorio.
Spesso vediamo giocare sistemi come il Gambetto Blackmar-Diemer ( 1. d4 d5 2. e4?!) o l’Elephant Gambit ( 1. e4 e5 2. Cf3 d5?!). A volte vengono suggeriti sistemi “universali” con i pedoni spinti di un solo passo… Questi sistemi possono produrre qualche buon risultato nel breve periodo, più che altro per l’effetto sorpresa, ma poi si rivelano dei boomerang. Un approccio di questo genere è inutile ( e probabilmente dannoso)nella prospettiva di un miglioramento a lungo termine.
Anche in questo caso il WEB è pieno di venditori di fumo che pubblicano l’unica partita vinta con il sistema da loro propugnato, magari con un titolo ad effetto come “LA VARIANTE DEL CARCIOFO AVVELENATO FUNZIONA!” salvo poi scoprire che lo sconfitto sapeva a malapena muovere i pezzi e ha lasciato la Donna in presa in una posizione addirittura migliore.
Fateci caso: più i giocatori sono scadenti più propongono sistemi “universali” e linee del tutto illogiche.
Quindi affidatevi a sistemi che siano ragionevolmente affidabili. Attenti all’aggettivo “ragionevolmente”. Le aperture che devono formare il repertorio non devono essere le migliori secondo la teoria del momento. Quelle lasciatele ai GM o ai MI e affidatevi a sistemi più “normali”. Ad esempio è raro vedere fra i Top GM ( quelli da 2700 e più) la difesa Alechine o la Pirc, ma queste due difese ricadono nella definizione di “ragionevolmente sensate” per noi comuni mortali. Allo stesso modo non c’è bisogno di fare ricorso a strani sistemi ( penso soprattutto all’ Ippopotamo) quando si può giocare l’Olandese o la Ben Oni.
Con i pezzi bianchi il discorso è lo stesso. Cosa si intende con “ragionevolmente sensata” riferita ad un’apertura con i Bianchi? Prendete come esempio l’Est Indiana. Certo, potete anche giocare la variante principale, la cosiddetta variante di Mar del Plata, ma se volete giocare qualcosa di “ragionevolmente sensato” senza imbarcarvi in complicatissimi studi teorici, potete optare per la Variante di Seirawan 1 d4 Cf6 2. c4 g6 3. Cc3 Ag7 4. e4 seguita da Ad3 e Cge2 ( come consigliato anche da Tarascio in un suo video) oppure per la Variante Ungherese ( negli USA è chiamata Var. Kramer) con 5. Cg-e2. Entrambe vi danno un gioco interessante pur senza promettervi vantaggi vincenti cosa che tra l’altro nessun sistema, anche il più complesso, vi può garantire. In ogni caso state molto lontani da chi vi propone, ad esempio, 1. Ch3 ed a chi lo appoggia! Non ha senso camminare sul ciglio di un precipizio guidati da un cieco!
QUALI APERTURE. CONSIGLI DA NON SEGUIRE
Sono molti coloro che pretendono di dare consigli. Ad un giocatore che chiedeva aiuto nella costruzione del suo repertorio, questa è stata la risposta:
- Ti piacciono di più le posizione "ariose" o quelle chiuse?
- Ti piace di più l'attacco diretto o la difesa/contrattacco?
- Ti trovi più a tuo agio in combattuti medio giochi o nei finali?
- Al momento di giocare ti senti aggressivo e pimpante oppure sei stanco e hai l'animo pattaiolo?
- Qual'è la conformazione pedonale che da più "fastidio" al tuo avversario?
- E' aggressivo o placido?
E via discorrendo...
E dov’è la risposta? Pensate a come deve essere stato contento quello che ha posto la domanda!
QUALI APERTURE. IL “METODO TOTH”
L’italo ungherese Bela ( in italiano Abelardo) Toth è stato un giocatore molto attivo nei festival italiani fino agli anni ’90. Pochi però sanno che è stato anche campione Europeo per corrispondenza. In un suo articolo, reperibile anche in rete, spiega il suo metodo di selezione delle aperture: il metodo statistico. Ad esempio con il Nero sosteneva che statisticamente la Difesa Siciliana era quella più promettente mentre contro 1 d4 era la Difesa Nimzoindiana a farla da padrona.
E’ un consiglio, naturalmente, e come tale può essere accettato o rifiutato.
QUALI APERTURE. IL METODO YERMOLINSKY
Yermolinsky è un giocatore di origine russa ma con nazionalità statunitense. E’ il classico “week-end warrior” per motivi di sopravvivenza ma è anche un giocatore molto forte nei tornei chiusi. Secondo questo giocatore ognuno dovrebbe scegliere le aperture in base alle caratteristiche della posizione nella quale si trova.
Innanzitutto è importante la struttura dei pedoni, vale a dire in quale schema pedonale ci sentiamo più a nostro agio.
In secondo luogo se preferiamo posizioni nelle quali il confronto fra i due schieramenti avviene prestissimo oppure dopo una preparazione posizionale.
Poi il livello di aggressività dell’apertura. Preferiamo aperture violente o preferiamo navigare in acque tranquille?
Per finire consideriamo le semplificazioni. Ci sentiamo più a nostro agio in posizioni semplificate che sono più semplici e possono condurre ad un finale, oppure in quelle posizioni dove i pezzi restano sulla scacchiera a lungo?
Yermolinky mette in guardia contro l’eccessiva standardizzazione. Anche se siete dei giocatori tranquilli che amano le posizioni strategiche, non potete evitare che le vostre aperture si trasformino. Ad esempio la Caro Kann, che è la difesa solida per antonomasia, diventa sicuramente più tagliente nella variante di spinta 1 e4 c6 2 d4 d5 3 e5. In questo caso bisogna semplicemente studiare la teoria per impostare bene l’apertura.
UN POSSIBILE REPERTORIO
Proviamo quindi a costruire un repertorio affidabile e “ragionevolmente sensato”
Se, ad esempio, giocate 1. e4 le due colonne portanti del vostro repertorio devono essere riferite a 1.., c5 e a 1.., e5. Come scrive Sam Collins nell’introduzione al suo libro di repertorio, potete avere un arsenale imbattibile contro la Francese, la Caro Kann e le altre difese, ma se non avete un’arma efficace contro la Siciliana ( e contro 1.., e5 aggiungo io) il vostro repertorio è monco.
Vediamo come impostare un repertorio con 1. e4
Contro la Siciliana Var. Alapin 2. c3
Contro la Francese Var. 3. e5
Contro la Caro Kann Var. dei 2 Cavalli (Attacco Panov)
Contro la Pirc-Moderna Var. con Ag5
Contro l’Alechine Var. con c5 ( la cosiddetta Hunt variation)
Contro la Scandinava Var. 3. Cf3
Sistemi diversi: Usate la testa, non ha senso studiare una linea contro 1.., b6 o 1.., a6
Come vedete ho lasciato fuori dall’elenco la risposta 1.., e5. L’ho fatto apposta perché la voglio trattare a parte in un altro post. Posso anticipare comunque che la variante che prpongo è la Partita di Alfiere 2. Ac4
Ora, però, vorrei dare una breve spiegazione sul repertorio. Forse pochi di voi lo noteranno, ma nelle linee principali è modellato sul repertorio del Grande Maestro Svesnikov che ha cercato di dare al suo repertorio una struttura organica.. La Variante Alapin della Siciliana, infatti, può trasformarsi nella Francese var. 3. e5 mentre l’Alechine con la spinta in c5 può, incredibilmente, rientrare nella Siciliana Alapin. In questo sottile gioco di “vasi comunicanti” potrebbe anche rientrare l’attacco Panov della Caro Kann, che infatti ho messo fra parentesi, ma mi sono talmente tanto piaciuti i video di Tarascio sulla Variante della 2 Cavalli che ho pensato di mettere questa linea come base del repertorio.
Contro la Pirc Moderna, il sistema con Ag5 è un sistema abbastanza raro ma efficace anche perché può essere trattato come l’Attacco inglese che inizia con Ae3. La differenza spesso è solo data dalla diversa disposizione dell’Alfiere.
Contro la Scandinava propongo invece un sistema che non è molto usato ma è comunque pericoloso. In pratica il B. ritarda la mossa Cc3, che è automatica perché attaccando la Donna Nera guadagna un tempo per lo sviluppo, per conquistare il centro con la spinta in c4. Inoltre questa linea si può usare anche contro la Difesa Nimzovitsch 1 e4 Cc6 2. d4 d5 3. exd5 Dxd5 4 Cf3
.Queste linee sono relativamente semplici da imparare, sono “ragionevolmente sensate” e vi danno delle partite giocabili.
Credo che questo post sia fin troppo lungo e lo chiudo qui. Eventualmente potrò approfondire l’argomento a seconda del grado di interesse suscitato.
INTRODUZIONE: AIUTO! UN REPERTORIO!
Se navigate un po’ per la rete e visitate qualche sito scacchistico, la domanda che trovate più di frequente è: come costruisco il mio repertorio di aperture?
Non è una domanda sciocca. In fin dei conti a volte non raggiungiamo il finale, qualche volta non abbiamo neppure un centro partita ma l’apertura… quella è una fase che incontriamo sempre.
Inoltre, al ritmo di gara di 40 mosse in 2 ore, abbiamo circa 3 minuti per mossa. Se conosciamo l’apertura e se la possiamo giocare velocemente, risparmiamo quel tempo che ci sarà utile nel centro partita.
Quindi la domanda è più che lecita, ma le risposte?
Il fatto stesso che le risposte siano le più disparate e diverse le une dalle altre dimostra che la domanda è complessa e la risposta molto difficile. Inoltre bisogna sempre stare molto attenti a chi dà queste risposte.
CHI INSEGNA A CHI?
Nel primo secolo del Cristianesimo, di fronte all’imperversare delle eresie, piccole o grandi, che si stavano diffondendo, Tertulliano suggeriva ai cristiani di fare una semplice domanda a chi pretendeva di insegnare loro qualcosa: Chi siete?
La domanda non era da poco dato che essa implicava sapere di chi erano stati discepoli, dove avevano imparato le dottrine che insegnavano, quali studi avevano fatto ecc. ecc.
Mutatis mutandis la stessa domanda può essere applicata a chi pretende (a torto o a ragione) di insegnarvi qualcosa. Chi è questo presunto insegnante?
Una prima domanda che potete porgli è: hai una qualsiasi categoria? Non che le categorie siano significative per illustrare la capacità di insegnare, piuttosto testimoniano che questa persona ha giocato dei tornei e quindi sa cosa significa affrontare il gioco agonistico. Inoltre la categoria dimostra che questa persona ha usato con successo su di sé quegli insegnamenti che ora vuole trasferire a voi. Non importa se è terza nazionale o candidato maestro, importa che i suoi metodi siano validi all’atto pratico.
Così come voi non prendereste lezioni di guida da un neo patentato o da uno che ogni volta che usa la macchina fa un incidente, allo stesso modo sarebbe sciocco farsi insegnare qualcosa da chi dimostra di non sapere giocare a scacchi. Purtroppo il WEB è pieno di millantatori, di persone che scrivono di battere regolarmente MF e M con i loro metodi ( ma senza fornire riscontri oggettivi) per poi fallire miseramente in qualche torneo ufficiale dove la fuffa ( aria fritta, in dialetto milanese) non conta perché i risultati parlano un linguaggio non opinabile.
Se qualcuno vi dà dei consigli deve innanzitutto dimostrare di essere in grado di darli. Controllate chi è sul sito della FSI, quali sono le sue credenziali e, soprattutto, non fidatevi mai di chi vi propone soluzioni miracolose.
QUALI APERTURE? IL “RAGIONEVOLMENTE SENSATO”
I suggerimenti che seguono non sono miei, ovviamente, ma del GM Lars Bo Hansen
Veniamo al discorso che ci interessa: quali aperture giocare?
Innanzitutto devono essere aperture ragionevolmente sensate. Se avete intenzione di giocare dei tornei o semplicemente di migliorare il vostro Elo, giocate aperture che abbiano un fondamento logico. Nessuno migliora partendo da un cattivo repertorio.
Spesso vediamo giocare sistemi come il Gambetto Blackmar-Diemer ( 1. d4 d5 2. e4?!) o l’Elephant Gambit ( 1. e4 e5 2. Cf3 d5?!). A volte vengono suggeriti sistemi “universali” con i pedoni spinti di un solo passo… Questi sistemi possono produrre qualche buon risultato nel breve periodo, più che altro per l’effetto sorpresa, ma poi si rivelano dei boomerang. Un approccio di questo genere è inutile ( e probabilmente dannoso)nella prospettiva di un miglioramento a lungo termine.
Anche in questo caso il WEB è pieno di venditori di fumo che pubblicano l’unica partita vinta con il sistema da loro propugnato, magari con un titolo ad effetto come “LA VARIANTE DEL CARCIOFO AVVELENATO FUNZIONA!” salvo poi scoprire che lo sconfitto sapeva a malapena muovere i pezzi e ha lasciato la Donna in presa in una posizione addirittura migliore.
Fateci caso: più i giocatori sono scadenti più propongono sistemi “universali” e linee del tutto illogiche.
Quindi affidatevi a sistemi che siano ragionevolmente affidabili. Attenti all’aggettivo “ragionevolmente”. Le aperture che devono formare il repertorio non devono essere le migliori secondo la teoria del momento. Quelle lasciatele ai GM o ai MI e affidatevi a sistemi più “normali”. Ad esempio è raro vedere fra i Top GM ( quelli da 2700 e più) la difesa Alechine o la Pirc, ma queste due difese ricadono nella definizione di “ragionevolmente sensate” per noi comuni mortali. Allo stesso modo non c’è bisogno di fare ricorso a strani sistemi ( penso soprattutto all’ Ippopotamo) quando si può giocare l’Olandese o la Ben Oni.
Con i pezzi bianchi il discorso è lo stesso. Cosa si intende con “ragionevolmente sensata” riferita ad un’apertura con i Bianchi? Prendete come esempio l’Est Indiana. Certo, potete anche giocare la variante principale, la cosiddetta variante di Mar del Plata, ma se volete giocare qualcosa di “ragionevolmente sensato” senza imbarcarvi in complicatissimi studi teorici, potete optare per la Variante di Seirawan 1 d4 Cf6 2. c4 g6 3. Cc3 Ag7 4. e4 seguita da Ad3 e Cge2 ( come consigliato anche da Tarascio in un suo video) oppure per la Variante Ungherese ( negli USA è chiamata Var. Kramer) con 5. Cg-e2. Entrambe vi danno un gioco interessante pur senza promettervi vantaggi vincenti cosa che tra l’altro nessun sistema, anche il più complesso, vi può garantire. In ogni caso state molto lontani da chi vi propone, ad esempio, 1. Ch3 ed a chi lo appoggia! Non ha senso camminare sul ciglio di un precipizio guidati da un cieco!
QUALI APERTURE. CONSIGLI DA NON SEGUIRE
Sono molti coloro che pretendono di dare consigli. Ad un giocatore che chiedeva aiuto nella costruzione del suo repertorio, questa è stata la risposta:
- Ti piacciono di più le posizione "ariose" o quelle chiuse?
- Ti piace di più l'attacco diretto o la difesa/contrattacco?
- Ti trovi più a tuo agio in combattuti medio giochi o nei finali?
- Al momento di giocare ti senti aggressivo e pimpante oppure sei stanco e hai l'animo pattaiolo?
- Qual'è la conformazione pedonale che da più "fastidio" al tuo avversario?
- E' aggressivo o placido?
E via discorrendo...
E dov’è la risposta? Pensate a come deve essere stato contento quello che ha posto la domanda!
QUALI APERTURE. IL “METODO TOTH”
L’italo ungherese Bela ( in italiano Abelardo) Toth è stato un giocatore molto attivo nei festival italiani fino agli anni ’90. Pochi però sanno che è stato anche campione Europeo per corrispondenza. In un suo articolo, reperibile anche in rete, spiega il suo metodo di selezione delle aperture: il metodo statistico. Ad esempio con il Nero sosteneva che statisticamente la Difesa Siciliana era quella più promettente mentre contro 1 d4 era la Difesa Nimzoindiana a farla da padrona.
E’ un consiglio, naturalmente, e come tale può essere accettato o rifiutato.
QUALI APERTURE. IL METODO YERMOLINSKY
Yermolinsky è un giocatore di origine russa ma con nazionalità statunitense. E’ il classico “week-end warrior” per motivi di sopravvivenza ma è anche un giocatore molto forte nei tornei chiusi. Secondo questo giocatore ognuno dovrebbe scegliere le aperture in base alle caratteristiche della posizione nella quale si trova.
Innanzitutto è importante la struttura dei pedoni, vale a dire in quale schema pedonale ci sentiamo più a nostro agio.
In secondo luogo se preferiamo posizioni nelle quali il confronto fra i due schieramenti avviene prestissimo oppure dopo una preparazione posizionale.
Poi il livello di aggressività dell’apertura. Preferiamo aperture violente o preferiamo navigare in acque tranquille?
Per finire consideriamo le semplificazioni. Ci sentiamo più a nostro agio in posizioni semplificate che sono più semplici e possono condurre ad un finale, oppure in quelle posizioni dove i pezzi restano sulla scacchiera a lungo?
Yermolinky mette in guardia contro l’eccessiva standardizzazione. Anche se siete dei giocatori tranquilli che amano le posizioni strategiche, non potete evitare che le vostre aperture si trasformino. Ad esempio la Caro Kann, che è la difesa solida per antonomasia, diventa sicuramente più tagliente nella variante di spinta 1 e4 c6 2 d4 d5 3 e5. In questo caso bisogna semplicemente studiare la teoria per impostare bene l’apertura.
UN POSSIBILE REPERTORIO
Proviamo quindi a costruire un repertorio affidabile e “ragionevolmente sensato”
Se, ad esempio, giocate 1. e4 le due colonne portanti del vostro repertorio devono essere riferite a 1.., c5 e a 1.., e5. Come scrive Sam Collins nell’introduzione al suo libro di repertorio, potete avere un arsenale imbattibile contro la Francese, la Caro Kann e le altre difese, ma se non avete un’arma efficace contro la Siciliana ( e contro 1.., e5 aggiungo io) il vostro repertorio è monco.
Vediamo come impostare un repertorio con 1. e4
Contro la Siciliana Var. Alapin 2. c3
Contro la Francese Var. 3. e5
Contro la Caro Kann Var. dei 2 Cavalli (Attacco Panov)
Contro la Pirc-Moderna Var. con Ag5
Contro l’Alechine Var. con c5 ( la cosiddetta Hunt variation)
Contro la Scandinava Var. 3. Cf3
Sistemi diversi: Usate la testa, non ha senso studiare una linea contro 1.., b6 o 1.., a6
Come vedete ho lasciato fuori dall’elenco la risposta 1.., e5. L’ho fatto apposta perché la voglio trattare a parte in un altro post. Posso anticipare comunque che la variante che prpongo è la Partita di Alfiere 2. Ac4
Ora, però, vorrei dare una breve spiegazione sul repertorio. Forse pochi di voi lo noteranno, ma nelle linee principali è modellato sul repertorio del Grande Maestro Svesnikov che ha cercato di dare al suo repertorio una struttura organica.. La Variante Alapin della Siciliana, infatti, può trasformarsi nella Francese var. 3. e5 mentre l’Alechine con la spinta in c5 può, incredibilmente, rientrare nella Siciliana Alapin. In questo sottile gioco di “vasi comunicanti” potrebbe anche rientrare l’attacco Panov della Caro Kann, che infatti ho messo fra parentesi, ma mi sono talmente tanto piaciuti i video di Tarascio sulla Variante della 2 Cavalli che ho pensato di mettere questa linea come base del repertorio.
Contro la Pirc Moderna, il sistema con Ag5 è un sistema abbastanza raro ma efficace anche perché può essere trattato come l’Attacco inglese che inizia con Ae3. La differenza spesso è solo data dalla diversa disposizione dell’Alfiere.
Contro la Scandinava propongo invece un sistema che non è molto usato ma è comunque pericoloso. In pratica il B. ritarda la mossa Cc3, che è automatica perché attaccando la Donna Nera guadagna un tempo per lo sviluppo, per conquistare il centro con la spinta in c4. Inoltre questa linea si può usare anche contro la Difesa Nimzovitsch 1 e4 Cc6 2. d4 d5 3. exd5 Dxd5 4 Cf3
.Queste linee sono relativamente semplici da imparare, sono “ragionevolmente sensate” e vi danno delle partite giocabili.
Credo che questo post sia fin troppo lungo e lo chiudo qui. Eventualmente potrò approfondire l’argomento a seconda del grado di interesse suscitato.
1:13
30 Novembre -0001
Luciano ha scritto:
Dopo aver attraversato indenne il malfamato quartiere dei Barbieri (quelli che alla seconda mossa lanciano la D all´attacco e pretendono di darti matto in 4...) sto attraversando la palude degli Ippopotami...
Di solito i pachidermi, al mio livello, sono piuttosto innocui e rimangono a sonnecchiare nel loro fango finché una spinta di rottura non li sconquassa. Tuttavia, visto che il sistema Hyppo sembra avere dignitá teorica, volevo sapere qual é il modo migliore di affrontarlo di B (1.d4)
Come richiesto, ho preparato la Videolezione 42 sull'Hyppo.
Come mia abitudine, ho cercato di sottolineare in particolare le strutture pedonali, in modo tale da favorire al massimo la libera scelta tra i sistemi proposti in base al proprio repertorio (sia per chi gioca 1.d4 2.c4 sia per chi gioca 1.e4).
Ho cercato anche di limitare al massimo gli spunti polemici contro i "Maestri do Vida" stile Wanna Marchi che propagandano questi sistemi innaturali su siti per NC: infatti, ho dovuto rifare due volte il primo video, tenendo sotto gli occhi una foto di Mikhail Botvinnik che mi ripeteva dall'aldilà "Stai calmo, stai calmo…"
8:49
25 Febbraio 2010
Da un lato è una buona notizia, dall'altro un po' meno perchè se riveli uno dei tanti metodi per battere l'Ippopotamo la gente smette di giocarlo e passa a difese più adeguate. A tavolino ho un 2 su 2 contro questa difesa mentre on line me l'hanno giocata più spesso ma anche in questo caso lo score è molto vicino al 100%.
Non è soltantola difesa ad essere inferiore ma il vero problema è che l'adottano quasi esclusivamente giocatori abbastanza scadenti e quindi, se sommi le due cose, il totale è: disfatta assicurata.
Ho avuto ocacsione di parlare con De Santis ( cdhe è l'autore del libretto "La Difesa Ippopotamo") di questo sistema e alla fine abbiamo convenuto che un trattamento tipo Est Indiana ( per chi gioca d4) è la confutazione del sistema. Comunque sonbo curioso di vedere il tuo video.
Piuttosto, i video non dovrebbero essere visibili solo agli utenti registrati? Sai, vista la fauna e ( soprattutto) la flora che gira per il web non sarebbe positivo mettere a disposizione di chiunque ( soprattutto di quelli che apertamente lo denigrano e poi sonos empre qui a lurkare) il tuo lavoro.
11:53
23 Agosto 2011
Salve a tutti e complimenti per l'ottimo sito grazie al quale sto cercando di migliorare. Avrei delle domande da farvi riguardo il repertorio di aperture. Tra due mesi giocherò un torneo <1600( io sono un NC) e con nero gioco spesso la francese (adesso seguirò anche le videolezioni su questo argomento) e adesso sto aggiungendo la est indiana (che però trovo un pò complicata), con il bianco l'Italiana o la Ponziani. Vi sembrano buone linee?( quale potrei sostituire alla est indiana in risposta a 1d4). Recentemente ho provato anche a giocare con nero nella Ruy Lopez dopo 5.0-0 del bianco Nxe4 perchè, pur non essendo la migliore, mi sembra che lasci al bianco mosse quasi forzate e il nero con un gioco pari. Cosa ne pensate? Grazie mille e ancora complimenti.
Chiedo scusa per la domanda che non riguarda propriamente l'argomento di cui state parlando, ma non sapevo dove altro scriverla.
8:07
25 Febbraio 2010
Credo che non sarebbe male aggiungere qualche dato in più quale, ad esempio, quanto tempo hai a disposizione da adesso fino all'inizio del torneo. Più dati fornisci più Tarascio ( lascio volentieri a lui l'onore e l'onere di rispondert) potrà darti dei suggerimenti corretti.
10:55
23 Agosto 2011
Masterblaster ha scritto:
Credo che non sarebbe male aggiungere qualche dato in più quale, ad esempio, quanto tempo hai a disposizione da adesso fino all'inizio del torneo. Più dati fornisci più Tarascio ( lascio volentieri a lui l'onore e l'onere di rispondert) potrà darti dei suggerimenti corretti.
Ok. Fino all'11 settembre non ho impegni, quindi potrei dedicarci anche molto tempo. Dal 12 ricomincia la scuola e quindi temo di dover limitare un po' lo studio. Comunque cercherò di dedicargli almeno una-due ore al giorno. Il torneo è di 6 turni con tempo 90 minuti + 30 sec a mossa. Grazie
6:22
30 Novembre -0001
In un torneo per NC (inferiore ai 1500), la teoria delle aperture ti serve come un cavolo a merenda! Il 99% delle partite sarà deciso da sviste tattiche e l'1% da decisioni arbitrali (mosse irregolari, errori nella trascrizione del formulario, calci dati sotto il tavolo dal tuo avversario ecc.ecc.).
In questo periodo, fai esercizi di tattica e continua a giocare le stesse aperture che già "mastichi".
8:17
25 Febbraio 2010
Forse nella tua ultima frase è riassunta la domanda di Aldo. Tu dici, giustamente, di continuare a giocare le aperture che già mastica. Mi pare però di aver capito che l'Est Indiana non la sta "masticando" ma sta cominciando a studiarla adesso. Lo stesso mi pare di capire succede per l'Italiana e la Ponziani.
Quindi, poichè parte da zero o quasi, forse un consiglio gli eviterebbe di studiare cose che non vanno bene per lui o lo incoraggerebbe a proseguire.
1:20
23 Febbraio 2010
In ogni intervento di Tarascio sulle aperture viene ribadito che, per i principanti, sono un falso problema. Capisco la sua preoccupazione didattica perché ho sperimentato sulla mia pelle di NC quanto maggiormente faccia progredire lo studio della tattica e del mediogioco (e persino del finale, aggiungerei) rispetto a quello delle aperture.
Tuttavia, una volta chiarito e assodato il concetto, per il principiante rimane il problema (vero) di iniziare una partita.
Sul problema specifico di Aldo io mi sento di consigliare lo studio di partite relative alle aperture che giá conosce, magari adottando il colore con cui vuole giocare l´apertura (ovvero riflettendo dopo ogni mossa del colore contrario e confrontando poi la mossa che giocherebbe lui con quella effettivamente giocata in partita). Se si tratta di un buon consiglio, magari Tarascio o Masterblaster, potrebbero suggerire ad Aldo dove trovare le partite che gli servono.
Piú in generale, mi sembra che per aiutare un principiante a orientarsi nel mare magnum delle aperture si potrebbe ipotizzare un percorso in tre fasi:
1. FASE ESPLORATIVA: si gioca sia 1.e4 sia 1.d4 e in sede di analisi post mortem si controlla se si é rientrati in un´apertura teorica e fino a quale mossa. Si comincia a creare un repertorio basato solo sulle mosse che hanno un fondamento teorico e, rispetto all´ultima mossa teorica, si aggiunge al repertorio solo la successiva (ovviamente cercando di capirne il senso e come si inquadra nella strategia generale della linea teorica).
E´un suggerimento che ho trovato in de la Maza e che mi é stato utilissimo (vista la mia pessima memoria...) perché permette di sperimentare molte aperture in linea con la propria comprensione del gioco, visto che la variante che gioco non dipende da un precedente studio astratto, ma dalle scelte ´concrete´ in partita.
2. FASE SISTEMICA: si scelgono dei ´sistemi´ (per esempio il Colle per 1.d4 e il KIA per 1.e4) e si comincia a lavorare sul rapporto fra linee teoriche, mediogioco, ´antidoti´ a disposizione dell´avversario per evitare o depotenziare il sistema adottato.
E´ una fase che ho percorso soprattutto adottando il sistema Colle e mi ha permesso di familiarizzare con mediogichi molto importanti come il PID, la struttura Karlsbad, o con tipici finali (valorizzazione della maggioranza pedonale sul lato di D)
Qui il consiglio dei Maestri potrebbe chiarire quali di questi sistemi sono piú adatti a un principiante. Per esempio dopo aver visto le videolezioni su Stonewall e Riccio ho sperimentato questi impianti sia di N che di B con esiti molto interessanti. Anche qui peró per un principiante come me sarebbe interessante avere delle indicazioni sulle ´condizioni minime´ per impiantare il sistema, quale ordine di mosse é preferibile, ecc.
3. FASE ANALITICA: si comincia a creare un proprio repertorio ´complesso´ ovvero che tenga conto almeno delle risposte piú frequenti e piú efficaci a disposizione dell´avversario. E´ un lavoro estremamento complesso che credo uno studente possa gestire solo con l´aiuto di un istruttore (io almeno ho fatto cosí e mi trovo bene...)
1:40
30 Novembre -0001
D'accordo su tutto. Ma vorrei raccontare un'aneddoto capitatomi 4 anni fa.
Un ragazzo di circa 18 anni, che aveva seguito un mio corso di scacchi al Liceo, andò a fare il suo primo torneo a Barletta, cittadina con una notevole abbondanza di giovani scacchisti. Adottò il Sistema Colle col Bianco e col Nero la Francese contro 1.e4. All'ultimo turno, lo andai a trovare nella sede di gioco per analizzare le partite: sembra incredibile, ma in tutte e 6 le partite, ENTRO LE PRIME 10 MOSSE, uno dei giocatori aveva perso materiale, da un pedone sino ad un pezzo, per banali tatticismi! Lui prese la 3^ Nazionale con 5/6, ma, onestamente: è legittimo dire che "grazie al Colle" ha ottenuto la categoria? Credo che l'importanza della Tattica (non intesa come semplice "combinazione", ma come capacità di calcolare varianti lunghe 2 mosse) sia sottovalutata.
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