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Aneddoti scacchistici (2) Una notte con Andersson
7 Dicembre 2014
11:41
Silvano Branca
Member
Members
Forum Posts: 49
Member Since:
23 Agosto 2014
sp_UserOfflineSmall Offline

… e non pensate male 🙂
Nel 2005 o forse 2006 (non mi ricordo bene ma sapete la memoria comincia lentamente ma inesorabilmente a regredire come altre funzioni non legate propriamente al cerebro) mi iscrissi a ICC (Internet Chess Club) il PIU' TANTO FAMOSO (Forrest Gump!) club online di scacchi. Era da poco trascorsa la una di notte ed ero collegato per cercare di smaltire la rabbia e la tensione per un problema di programmazione che non riuscivo a risolvere. Ad un tratto vedo che qualcuno vuole giocare delle partite Bullet con cadenza 1 1 (1 minuto più un secondo di incremento). Guardo distrattamente il nome e vedo tale Ulf Andersson come nickname. Subito ho pensato che si trattasse del solito giocatore che aveva per idolo il grande giocatore svedese. Poi invece facendo "finger Andersson" vedo che la scheda riporta i dati del grande Ulf. Incredulo chiedo all'amministratore che mi conferma trattarsi del GM. "Oibò, ma perché vuole giocare PROPRIO con me?". Glielo chiedo va la. Mi risponde che avendo letto le mie note aveva visto che abitavo a Lugano e gli interessava sapere qualcosa di più sulla mia città. Dopo alcune simpatiche chiacchiere finalmente decide che è tempo di giocare. "Il grande Ulf Andersson accetta di giocare con me?" Certo si trattava di partite senza grande contenuto, anzi di infimo livello (il mio ovviamente), ma volete mettere la soddisfazione. In fondo Andersson era stato per quasi 20 anni uno dei migliori giocatori al mondo. Giocammo una trentina di partite e mi ricordo che una decina riuscii a vincerle. E' strano come anche in un simile inutile contesto quando si batte un GM ci si sente anche noi molto forti. Come è ingannevole il gioco lampo o addirittura Bullet online. Parlammo molto di scacchi ovviamente e Andersson gentilmente rispondeva alla mia raffica di domande. Eccone alcune (quelle che mi ricordo meglio – vedi sopra). "Quale è stato il miglior giocatore di tutti i tempi?" "Karpov no doubt". Gli chiedo come mai e mi risponde che secondo lui è stato il giocatore che più di ogni altro sentiva il pericolo e lo evitava trasformando la partita in una lotta tesissima di piccole mosse all’apparenza inoffensive e poi … gli avversari perdevano! Come e perché alcuni se lo domandano ancora oggi!
Poi una domanda che ho sempre ritenuto basilare per capire l'essenza degli scacchi, ciò che di più profondo si nasconde nelle 64 caselle, insomma il succo del gioco.
"Perché, nonostante la grande conoscenza delle varianti di apertura e susseguente conoscenza di tutte le sottigliezze del mediogioco che segue, voi GM di valore mondiale vi fermate spesso per svariati minuti a riflettere sulla posizione venutasi a creare dopo le prime 10-15 mosse d'apertura? Ho osservato questo comportamento assistendo a vari tornei magistrali".
La risposta mi fece capire quale spaventosa schiappa ero o ero stato. Degli scacchi non avevo capito una bella pippa di niente. Per fortuna li avevo abbandonati in tempo.
"Vedi", mi dice Andersson, "la differenza basilare tra NOI e VOI è che VOI ragionate per sequenza di mosse e per piani di gioco. NOI ragioniamo seguendo SCHEMI". Ah si ecco … capito … ehm … In verità non ci avevo capito una mazza. "Se glielo dico mi prende per idiota? Io ci provo". Pazientemente e come se stesse spiegando il gioco ad un bimbo di 3 anni ripete, cambiando le parole, il concetto così astruso per me. "Quello che NOI leggiamo di scacchi non sono libri di apertura, del mediogoco o dei finali. NOI analizziamo solo partite già giocate. Ogni partita con una specifica variante di apertura porta ad una serie di posizioni che NOI chiamiamo schemi e che sono sempre gli stessi. Il problema (per questo ci soffermiamo a pensare a lungo al termine della fase di apertura) è che ovviamente questi schemi sono svariate dozzine e TUTTI validi! NOI siamo esseri umani, e quella fase di riflessione ci serve per ricordare il maggior numero di schemi per quella data posizione. Quasi mai calcoliamo più di 2-3 mosse (il maestro Tarascio ha come sempre ragione) per cercare di raggiungere una posizione-schema a noi noto. I grandi GM sono capaci di ricordare la sequenza GIUSTA per raggiungere una determinata posizione. Hai capito adesso?" Uno strano senso di profonda gratitudine mi avvolse. Finalmente avevo capito. Finalmente avevo capito che gli scacchi sono un gioco difficilissimo. Che gli scacchi esigono 8-10 ore di studio al giorno se si vuole diventare un forte GM. Che gli scacchi giocati da me, nonostante alcuni pregevoli successi, erano davvero poca cosa. Che avevo perso giorni, mesi e anni a leggere libri che non mi erano serviti a niente. Grazie Ulf!

8 Dicembre 2014
2:24
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Giuseppe Tarascio
Amministratore
Forum Posts: 1932
Member Since:
30 Novembre -0001
sp_UserOfflineSmall Offline

Sono rimasto così colpito, che ho deciso di parlarne subito in un video. Allora, stamattina ho registrato un video che metterò online entro venerdì. L'argomento è occasionale ( un'altra partita di "Calogero": cos'altro potevo inventarmi, su due piedi?!?) ma volevo subito attirare l'attenzione su questo istruttivo aneddoto.

Playchess: Tarascio_Giusepp
8 Dicembre 2014
4:29
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pinkmoon
Member
Members
Forum Posts: 146
Member Since:
6 Settembre 2010
sp_UserOfflineSmall Offline

Dal titolo pensavo una notte ... con Pamela Andersson!!cool
Aneddoto molto interessante e sul quale si deve riflettere.
Per arrivare a certi livelli di gioco conta il talento, la fortuna, l'età alla quale si comincia a giocare, la possibilità di avere un buon istruttore o cosa altro?
Sicuramente come affermato nel mio precedente topic un duro impegno quotidiano come tutti gli altri SPORT...
Grazie al lavoro svolto dai due MAESTRI!laugh

8 Dicembre 2014
10:46
Silvano Branca
Member
Members
Forum Posts: 49
Member Since:
23 Agosto 2014
sp_UserOfflineSmall Offline

Caro Pinkmoon, Pamela Andersson non mi è mai piaciuta! wink

Per rendere ancora più chiaro il concetto espresso da Andersson (Ulf) propongo a te e agli altri che leggeranno questo mio post le due seguenti posizioni. Una dopo una Siciliana e l'altra dopo una Scozzese (due sistemi all'apparenza completamente differenti.

1.e4 c5 2.Cf3 e6 3.d4 c:d4 4.C:d4 e6 5.Cc3 Cc6 6.Ae3 Cf6 7.Ad3 d5 8.e:d5 c:d5 9.0-0 Ad6 10.C:c6 b:c6 11.Ad4 0-0 12.Df3 Ae6

1.e4 e5 2.Cf3 Cc6 3.d4 c:d4 4.C:d4 Cf6 5.Cc3 Ab4 6.C:c6 b:c6 7.Ad3 d5 8.e:d5 c:d5 9.0-0 0-0 10.Ag5 c6 11.Df3 Ad6

Noti o notate qualcosa? Le due posizioni sono molto simili. La prima era stata raggiunta nella 21esima partita del match tra Fischer e Spassky. Cosa aveva fatto Fischer preparandosi a quell'incontro? Semplicemente (semplicemente per modo di dire) aveva studiato molte posizioni (schemi) che scaturiscono da tutte le possibili aperture e aveva scoperto che giocando una variante della Siciliana si poteva rientrare in una variante della Scozzese favorevole al Nero. Era questa la grandezza stratosferica di Fischer!!! Ed è questa la differenza tra NOI e LUI. Ma qualche passo in quella direzione si può fare.

Genius is one percent inspiration and ninety-nine percent perspiration.
Thomas Edison

9 Dicembre 2014
9:56
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madame x
Member
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Forum Posts: 501
Member Since:
26 Novembre 2010
sp_UserOfflineSmall Offline

Si può dire che questi sono i concetti espressi da Capablanca nel suo libro
“I fondamenti degli Scacchi”?
Nel capitolo “Piani vincenti nel mediogioco” scrive:
…”Adesso riporterò qualche posizione vincente tratta dalle mie partite.
Ho scelto quelle che penso possano essere considerate tipiche, ossia posizioni che potrebbero facilmente verificarsi in una forma abbastanza simile. Conoscere posizioni di questo genere (schemi?) è di grande aiuto, possono spesso aiutare il giocatore ad individuare con il minimo sforzo la mossa giusta che altrimenti senza tali conoscenze non riuscirebbe a trovare…”

Mi sembra che anche il Maestro Tarascio abbia riportato di questi esempi nei video free sul sito.
Se non ricordo male im una sua videolezione (che non trovo) sottolineava come sia importante studiare e conoscere diverse aperture per poter poi rientrare nell’una o nell’altra.
Mi sembra che come esempio, riportava un sacrificio di Cavallo tipico della Siciliana ( sempre se non ricordo male) ma che andava bene anche nell’altra apertura perché si rientrava nello stesso schema.

Certo che per un dilettante non è semplice studiare in questo modo però è tutto molto stimolante ed interessante!

Io ho incontrato il GM Ulf Andersson ad un torneo e quando gli ho chiesto timidamente se potevo fare una foto con lui ha subito accettato con un sorriso.Davvero una persona semplice e molto gentile.

9 Dicembre 2014
10:08
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Giuseppe Tarascio
Amministratore
Forum Posts: 1932
Member Since:
30 Novembre -0001
sp_UserOfflineSmall Offline

Il video a cui fa riferimento Madame X è il n.24 "Perchè bisogna studiare più sistemi di aperture". Non lo trovava perchè nell'Indice lo cito come "Catalana Chiusa". In realtà, è uno dei video migliori di questo sito, in quanto si tratta di una trasposizione in video di una partita commentata da un Grande Maestro. Ieri ci avevo pensato subito anch'io, ma non l'ho voluto scrivere per non essere "auto-referenziale". Ora, visto che ne ha parlato Madame X, ne approfitto per citare quel (bel) video.

Playchess: Tarascio_Giusepp
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