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Calcolo in mediogioco

Come posso imparare a calcolare, a scacchi?

Innanzitutto, come impara un professionista a calcolare? Leggiamo uno stralcio di un’intervista a Fabiano Caruana, pubblicata su Scacchitalia n.1/2007, ( sito FSI), in cui il giovane GM rispondeva alla domanda: In che modo studi gli scacchi?”

Risposta: “Una tipica attività è disporre sulla scacchiera le posizioni che mi interessano e studiarle a fondo (senza motori d’analisi) per quattro ore scrivendo tutte le mie analisi. Ovviamente analizzo dettagliatamente tutte le mie partite. In generale non pongo molta attenzione alle aperture”.

Considerato che nessuno di noi può dedicare 4 ore solo al calcolo delle varianti, dobbiamo, per forza di cose, spostare la nostra attenzione su di un’altra domanda chiave:  Esiste un algoritmo, un metodo, per migliorare la capacità di calcolo di un dilettante, per realizzare migliori performances in torneo? Sì, ne esistono vari: cerchiamo qualche spunto interessante!

1)     METODO di DORFMAN.

Il GM Jossif Dorfman è stato uno dei secondi di Garri Kasparov nei suoi quattro match di Campionato del mondo contro Anatoly Karpov. Nel 1993 si trasferì in Francia, dove un padre gli presentò il proprio figlio di nove anni, un Prima Nazionale con ELO intorno ai 1900. Dorfman studiò le sue partite e si accorse che il  ragazzino commetteva errori nelle posizioni in cui poteva scegliere tra più di un seguito. Lo studente era Étienne Bacrot, che diventò il più giovane Grande Maestro francese e del mondo nel marzo 1997 all’età di 14 anni e 2 mesi. Da questa esperienza, insieme a molte altre, Dorfman pubblicò un libro: “Il Metodo”, in cui descriveva il suo personale algoritmo per la ricerca della mossa nei Momenti Critici. Il principale ispiratore del Metodo è Botwinnik, che affermava, nel suo libro “Un algoritmo per gli scacchi”, che gli Scacchi si basano sul Cambio (Chess is Exchange): “Lo svolgimento degli Scacchi si fonda su cambi interconnessi. L’obiettivo di tali cambi è un guadagno relativo di materiale o di valore posizionale. Alla fine del gioco, questi cambi portano ad un guadagno di grandezza infinita, il matto”.

Se guardate i giocatori forti in torneo, vedrete che pensano molto in talune posizioni (dove c’è un POSSIBILE CAMBIO) ed invece giocano velocemente in altre (le FASI STATICHE della partita). Questo è il Metodo! Ok, studiamolo!

Vi anticipo che il libro di Dorfman non è semplice (secondo me, è adatto da Candidato Maestro in su) e lo stesso autore afferma che certi concetti  sono chiari a lui in testa, ma ha difficoltà ad esprimerli per iscritto!

Qui potete leggere un mio personale riassunto dei concetti espressi da Dorfman (li ho tradotti dalla versione inglese, pur avendo il libro anche in italiano): 😯 Sintesi Metodo (3801) Lo so, non è chiaro! Ora guardate il database di tutte le partite analizzate nel libro di Dorfman: le sigle (tipo N2 ecc) corrispondono agli elementi statici o dinamici.  😯  Dorfman-Metodo(le partite) (841) A mio modesto parere, poche partite sono chiare, da un punto di vista didattico. Difatti Dorfman poi ha scritto un libro di sole partite, come seguito del “Metodo” (vedi sotto).

Ecco perchè  utilizzo con miei studenti databases diversi, come questo che allego qui (vi raccomando in particolare la prima partita, quella di Spassky, spettacolare)  😯 Momenti Critici (Esercizi) (843) in cui ho inserito la sigla MC (Momento Critico) ed un diagramma, nel punto in cui occorre fermarsi a calcolare per almeno 10’. L’obiettivo didattico è quello di imparare a gestire il proprio tempo in modo diverso dal solito, pensando SOLO nei MC, ossia quando vi è un POSSIBILE CAMBIO. Qui la versione pdf  ma perdete le freccette colorate di Chessbase… 😯 Momenti Critici (pdf) (837).

Bibliografia per chi vuole approfondire: 1) CRITICAL MOMENT –Dorfman (il seguito de “Il Metodo”) ; 2) CRITICAL MOMENTS IN CHESS- Paata Gaprindashvili , Batsford, 2010; 3) Teoria del Cambio (Tactical Chess Exchanges) – Gennady Nesis, Prisma,1993.

2) SACRIFICI POSIZIONALI
Il sacrificio posizionale è un sacrificio speciale. Non è una combinazione tattica, dopo la quale uno guadagna un pezzo o dà matto. Il sacrificio posizionale accade quando uno dei giocatori sacrifica uno o più pezzi per ottenere vantaggi posizionali a medio-lungo termine. Le sue conseguenze non possono essere viste immediatamente e non puoi decidere tramite delle varianti se è corretto o no. Di solito, un tale sacrificio viene fatto per intuizione, corroborata da più elementi strategici. Forse l’avversario può difendere la posizione con successo, e mantenere il vantaggio posizionale. E chi lo sa? Ad ogni modo, è solo l’intuizione che può aiutarti nella decisione: meglio tu comprendi le sottigliezze della posizione, meglio potrai decidere la correttezza di una mossa posizionale.
Però, nota bene che la capacità di fare sacrifici posizionali è caratteristica dei forti giocatori, ma essa può essere sviluppata e migliorata esercitandosi su tali posizioni. Molto difficilmente vedrai una categoria nazionale fare un sacrificio del genere. E viceversa: se il tuo avversario è una categoria nazionale, come reagirà di fronte ad un sacrificio inaspettato? Troverà le mosse migliori?
Ma non dimenticare: anche se l’intuizione ha un grande ruolo, calcola le prossime mosse!
Qui un database su cui allenarti, in formato Chessbase   😯 Sacrifici posizionali database (523) ed in pdf   😯 Sacrifici posizionali database in pdf (648).

4 Commenti a “Calcolo in mediogioco”

  • Mistero Siculo says:

    Vale la pena leggere questo libro?

  • Se ti riferisci al “Metodo” di Dorfman, la risposta è:”Sì e no”. No, se lo leggi da autodidatta, sperando di trovare delle indicazioni che ti possano poi essere utili nelle tue partite. Sì, se lo consideri per quello che l’autore stesso dice (nell’edizione inglese: nella traduzione italiana hanno “censurato” questo suo pensiero): “scrivo questo libro con molta difficoltà, perchè certi concetti che a me sono chiari in mente, sono difficili da descrivere”. In parole povere, Dorfman ragiona da Istruttore: ciò che conta è l’analisi delle partite dei propri studenti. E’ in questa fase che “trasmette” il suo parere. Il libro, infatti, oltre ad una relativamente breve introduzione teorica(lui la tratta di sfuggita perchè ovviamente sa che i suoi studenti sanno bene cosa significa coppia degli alfieri, avamposto eccecc)è tutto dedicato all’analisi di partite(molte sue), in cui si limita a dire C.M. (momento critico).Insomma, corri il rischio di rimanere deluso.Da un punto di vista dell’autodidatta, forse è meglio il libro di Gennady Nesis, anche se è un po’ vecchio “stile sovietico”.
    Infine, Critical Moments in chess di Paata Gaprindashvili. Si rivolge ad un pubblico di ELO alto, pronto per un’auto-formazione. Ignora totalmente la parte teorica (dopo tutto, sei almeno un Candidato Maestro, se studi questo genere di libro) e passa direttamente alla parte pratica, con decine di esercizi su cui allenarsi, per imparare, in definitiva, a calcolare. Bellissimo, se sei un giocatore che dedica almeno 3-4 ore giornaliere allo studio di alto livello, in vista di tornei magistrali.

  • danilox says:

    Vorrei approfondire il discorso sul metodo Dorfman. Sto cercando documentazione a riguardo. Può darmi qualche indicazione. Grazie!

  • Il GM Dorfman fa l’istruttore presso il Circolo Scacchistico di Cannes (Francia). Le analisi delle partite degli studenti rappresentano il modo principale per far comprendere il Metodo.
    Se vuoi partecipare ad uno stage (sempre a Cannes), ecco qualche indicazione sull’ultimo (faccio copia ed incolla):
    Un stage d’échecs avec le GMI Iossif Dorfman a lieu du 17 à 21 décembre 2011 dans la résidence “Les Agapanthes”, à Cannes.

    Niveau requis : + de 2000 Elo.

    Tarif : 400 euros pour 30 heures de cours.

    Iossif fut l’entraîneur de Garry Kasparov et Etienne Bacrot! Ne ratez pas cette opportunité!

    Pour toute information complémentaire ou inscription, contacter info@cannes-echecs.fr

    Io ti consiglio di soggiornare, però, dove sono stato io, presso l’Hotel Villa Toboso. Ci sono stato 2 volte. Ha il vantaggio dell’angolo cottura in ogni stanza, e quindi puoi portarti dall’Italia gli spaghetti (oltre ai libri di scacchi!). La piscina è carina; l’hotel dista 800 metri dal lungomare (Casinò!!! Dopo aver perso a scacchi, ti rifai alla roulette, la sera! Io usavo il metodo della “fotografia”: usciti nove numeri, la probabilità che il decimo numero in uscita sia uno dei precedenti nove è altissima!).

    P.S. Nota che il punteggio ELO minimo richiesto era 2000, data la complessità del “Metodo”. E non il punteggio di scacchiti.it o di Chesscube o di Playchess. Qui si parla di scacchi, non di videogiochi!

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