Allenati con Caruana-Carlsen
ALLENATI CON…CARUANA-CARLSEN
Il 24 settembre 2012 è stato un giorno storico, per gli scacchisti italiani. Fabiano Caruana ha battuto il n.1 al Mondo, il GM Magnus Carlsen. Quale migliore occasione, per esercitarci? E’ vero, non conosciamo a memoria la teoria delle aperture sino alla ventesima mossa (se arriviamo alla mossa n.8 senza punti interrogativi siamo più che soddisfatti); non calcoliamo varianti lunghe dieci mosse, come un motore scacchistico. Ed a proposito di motori: Magnus Carlsen, in un’intervista, dice che ha sempre giocato poco contro il computer. «È come giocare con qualcuno che è molto stupido ma ti batte lo stesso». Ottima occasione per vedere le differenze tra gioco per corrispondenza, gioco contro motori e gioco a tavolino. Sarà uno shock, ve lo assicuro 😆
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sarebbe bello sapere come ha giustificato Carlsen Ca5
L’ho chiamato sul cellulare, ma aveva la segreteria inserita. Forse stava guardando il video… 😆
Scherzi a parte, se guardi le sue partite, vedrai che spesso sceglie (anche col Bianco)una linea semplice (che non gli dà molto), invece di una linea tagliente. Questa è una delle caratteristiche di Carlsen. Come il suo grande predecessore (il già Campione del Mondo Tigran Petrosian) egli non è interessato a guadagnare un vantaggio in apertura, ma sposta la lotta al mediogioco, sperando di surclassare il suo avversario lì. I suoi risultati (ed il gioco mostrato) hanno provato che questa è una buona scelta, in quanto è riuscito a fare questo ad altissimi livelli. E’ tra i pochi top players (come Aronian ed Ivanchuck) che hanno eccellenti risultati senza una forte preparazione teorica in apertura. Ha tutte le peculiarità, dunque, per essere odiato dagli scacchisti italiani (o bistrattato sui Forum):
1) Non è “tutto-teoria”
2) Non usa i chess engines come “allenamento”.
Suppongo, però che usi i databases, per analisi personalizzate.
In realtà, spesso si straparla sulla generazione dei “nativi digitali”, cioè di questi giovani GM indicandoli come “figli dell’era del computer”, ma in realtà le vecchie parole d’ordine (lavoro, sacrificio, professionalità) valgono ancora.
Meditate, gente, meditate… (citazione di una vecchia pubblicità sulla birra con Renzo Arbore)
Sinceramente dubito molto molto fortemente che carlsen usi poco il computer, così come non penso proprio che aronian o ivanchuk siano poco preparati in apertura.
Sono le classiche storielle che ogni scacchista, a tutti i livelli, ha sempre inventato per giustificare una forma approssimativa: “sono due mesi che non tocco scacchiera”…, chi di voi non ha mai detto questa frase entrando al circolo?
Carlsen passa di sicuro ore e ore davanti al computer, ed inoltre basta guardare le sue partite per rendersi conto che è ultrapreparato: solo che invece che introdurre qualche mirabolante sacrificio di qualità alla topalov, lui entra sempre in posizioni all’apparenza semplici, quasi aride, e manovrando con pazienza attende la svistarella altrui anche perchè forte di una condizione psico-fisica ottimale (non si contano più le partite vinte per sviste altrui quando questi entrano in zeitnot).
Intendiamoci Tarascio: non ti sto cerco accusando di aver detto delle panzane, semmai chi dice delle gran panzane è carlsen che vuole atteggiarsi a genio (che non è) pigro (che è ancora meno).
Orcodituapse, ti sembrerà schizofrenico quanto affermerò tra poco, ma devo dirlo: credo tu abbia ragione (ma con alcuni limiti, che ora ti racconto).
A mia discolpa, devo anche confessare un piccolo segreto: quanto riferito sopra (cioè che Carlsen non ha una grande preparazione teorica) l’ho copiato pari pari da un GM (ELO intorno ai 2600) di cui non faccio il nome perchè mi sembra di cattivo gusto (non può rispondere, qui!).
Comunque, ho dedotto che ci fosse un fondo di verità, analizzando (oltre a questa partita) anche la partita Carlsen,Magnus (2733) – Eljanov,Pavel (2692) [D91]
Corus Wijk aan Zee (2), 13.01.2008. Io ho analizzato, in particolare, il finale (perchè molto interessante) ma, guardando il suo trattamento della Grunfeld, ho capito che probabilmente quel GM (invidioso del collega più famoso? voglio sperare di no ahahaha) non aveva tutti i torti.
Infine: per quanto riguarda il suo rapporto personale con i motori, sapendo che probabilmente alcuni avrebbero storto il naso, ho messo il link all’intervista e dunque “ambasciator non porta pena” (non prendertela con me!)
Ultima nota: comprendo il tuo disappunto, in quanto so che collabori col simpatico software “Lucaschess“, che ha l’ambizioso compito di realizzare un motore con
caratteristiche “umane”. E, quindi, questo video rappresenta per te una specie di “de profundis” per il tuo nobile tentativo: in pratica, la domanda banale è “Quale personalità, quale motore, alla mossa 79 di una partita perde TOTALMENTE il self-control fino a fare delle sciocchezze così grossolane?”. La domanda è retorica: nessun motore si stanca; nessun motore sente l’ansia da prestazione; nessun motore con 2800 di ELO farebbe mai stupidaggini simili. E’ dunque questa la dimostrazione della SUPERIORITA’ del silicio rispetto alla mente umana? Diciamo, per consolarci, che è solo la dimostrazione della loro DIVERSITA’. Paradossalmente, se guardiamo le tre mosse da 79 a 82, potremmo parlare di tre passi nel delirio, in cui anche una vecchia scacchiera Mephisto o il mio mitico Fritz2 installato sul 386 (lo conservo ancora: hard disk da 40 Mb ahahaha) avrebbero giocato meglio del n.1 e del n.5 al Mondo.
Motori e Scacchi a tavolino sono due Mondi diversi, paralleli, come in un film di fantascienza. Forse si incontreranno, ma solo all’infinito, come diceva Albert Einstein per i raggi di luce.
Quando uscirà il LucasChess 7.0, e spero che la cosa avvenga nel giro di dieci giorni (avevamo programmato la notte di natale, ma sono spuntati molti bugs e quindi stiamo allungando i tempi), vedrai che in qualche modo è possibile simulare pure la tendenza a commettere brutti errori da “pazzia improvvisa”, così come le sconfitte in zeitnot, gli errori tattici anche banali…
Le personalità di gioco inserite nel nuovo LucasChess (tutta opera mia) avranno tutti questi tratti “umani”, offriranno patta tenendo conto di fattori come il tempo rimanente (di entrambi), l’elo (di entrambi) e naturalmente il valore della posizione; e abbandoneranno, tenendo conto degli stessi fattori di cui sopra.
Ho già ricevuto molti feedbacks da parte di amici e sono tutti concordi nel dire che il risultato è senz’altro molto migliore rispetto a quanto offerto finora.
A differenza di quello che forse tu potresti pensare, sappi che io non rinnego affatto il concetto che il miglior modo possibile per migliorare a scacchi è che qualcuno che ne sa più di te ti spieghi le cose (ecco perchè ho scaricato e studiato tutto quello che è possibile da questo sito; a proposito…GRAZIE DI ESISTERE).
Ma, pur con le dovute differenze, anche l’amico di silicio può aiutare; anzi per certe tematiche è fondamentale e in futuro diventerà sempre più utile anche laddove si riteneva che l’approccio umano fosse insostituibibile.
Ecco perchè dubito molto fortemente che carlsen non usi il computer per prepararsi, così come dubito che uno come aronian sia meno preparato di un anand o di un topalov(chiedere a giri e caruana se intendono affrontare a cuor leggere un dibattito teorico a tavolino contro aronian per esempio sulla grunfled o sul gambetto marshall).
1) Lucaschess l’ho scaricato anch’io in passato (una precedente versione) e mi è piaciuto molto. Quindi suppongo che sarà ancora migliore, nella nuova release. Ricambio il GRAZIE DI ESISTERE.
2) Aronian e Ivanchuk: anche quel parere era del GM (rumeno… forse ci arrivi, ad individuarlo…eheheh). Mi ha lasciato perplesso, come te. Ma l’ho copiato lo stesso: è bello crederci!
3) Silicio vs umano: io devo fare sempre l’avvocato del diavolo! Devo sempre schierarmi dal lato del cervello umano, sia per motivi ovvii ( il titolo del sito è istruttorescacchi.it e non chessengines.it ahahahah) sia per motivi di formazione culturale (nel 1986 mi sono specializzato in Neurologia a Bari: un po’ di fiducia nei neuroni la devo pur avere, e dai! ahahaha). Perciò non mi sentirai mai parlare bene delle “reti artificiali”…
certo che è deprimente apprendere che il numero 1 al mondo ha una preparazione teorica ridicola, quindi tutte le scuse che ci inventiamo, se avessi studiato le aperture, se mi fossi preparato come si deve sarei diventato un giocatore fortissimo, vanno a farsi benedire. arriva un raggazzotto molto antipatico per giunta che sega tutti senza alcun rispetto per i teorici . vinco perchè una imprecisione nelle prime fasi del gioco non mi impedisce di bastonare chiunque nel medio gioco. bello il discorso sull’uomo e la macchina ma i due personaggi al centro dell’attenzione se permettete hanno capacità negli scacchi semplicemente mostruose che possano non vedere varianti di due mosse e mezzo è possibile ma solo perchè sotto pressione dal tempo e dall’avversario. ricordo una partita di caruana in cui a un certo punto fa una mossa di re inesplicabile. il motivo di quella mossa lo si scopre solo una decina di mosse dopo! ricordo ciò che sosteneva un giocatore che rinunciò agli scacchi per il lavoro. mi accontenterei di vedere una mossa di tutte le varianti che equivale a dire che basta giocare la migliore ogni volta ,cosa alquanto difficile se non si analizza tutto in profondità.
No, un attimo. Non ho mai pensato che Carlsen abbia una preparazione teorica “ridicola”. Ho semplicemente detto che, al contrario di altri (giusto per fare dei nomi, pensiamo a Tal nel passato od a Shirov, in tempi recenti) Carlsen sceglie spesso linee meno taglienti, spostando la lotta (il dibattito teorico con l’avversario) in una fase più avanzata della partita, ossia al mediogioco. Nulla di nuovo, sotto il sole: pensiamo a Lasker, ad esempio; uno che è stato Campione del Mondo per 27 anni, spesso e volentieri si trovava in posizioni inferiori, subito dopo l’apertura. Tornando a Carlsen, è ovvio che non si arriva a quei livelli senza una profonda conoscenza di TUTTE le fasi della partita.
P.S. Era il Maestro Richard Reti quello che rispose:”Io calcolo solo una mossa in avanti. Ma…la migliore!” Ovviamente, la frase va interpretata alla luce dello “spirito ribelle” dei tempi contro i dogmi del dr. Tarrasch (Reti era grande amico di Nimzowitsch, con cui fondò la cosiddetta “Scuola Iper-Moderna”). Purtroppo, quando faccio i video, parlo di fatti, personaggi, eventi, dando per scontato che siano noti agli ascoltatori. E’ un peccato di superficialità, che spesso mi fa cadere in semplificazioni riduttive. di cui chiedo scusa.