seanconiglio says:

Ancora una volta grazie!! Mi piace la concretezza di queste lezioni, lo svolgimento serrato che distingue in modo netto ciò che è necessario e conseguente da ciò che non lo. Mi incuriosisce e intriga particolarmente il modo in cui Giuseppe tratta i “vecchi” manuali di teoria “del secolo scorso”, il modo spiccio in cui lo fa nella chiusa di lezione ben sapendo… quanto lui se ne sia nutrito. Un tono incoraggiante e spiccio quello che usa, “altro che starsi a comprare il libro sulla Nimzoindiana”.. mi ha fatto davvero sorridere il tono pensando a quanti libri collezioniamo. Giuseppe invece ci indirizza con ruvida forza a “mettere nella zucca” l’ndispensabile e a non scordarlo mai. Questo secondo me significa oggi, a oltre 50 anni, avere buona memoria scacchistica al contrario di quando pensavamo che il sapere scacchistico fosse soprattutto imparare a memoria una lunga fila di varianti in apertura…